Di recente un’amica mi ha prestato un libro, edito dalla BIS edizioni qualche anno fa, ma dal tema sempre molto attuale: La scienza del diventare ricchi di Wallace D.Wattles, già autore della Legge d’Attrazione e La Scienza dello Stare Bene.

Secondo l’autore, diventare ricchi presuppone anzitutto conoscere i reali motivi per i quali l’Uomo vive: si vive per il corpo, per la mente e per l’anima. Quindi il diritto dell’uomo alla vita comporta il diritto di usare liberamente, senza limitazioni, tutte le cose che possono risultare necessarie al suo pieno sviluppo mentale, spirituale e fisico; in altre parole comporta il suo diritto ad essere ricco.

Per esercitare questo diritto, spiega Wattles, è necessario liberarsi dal concetto di competizione. Per citare le sue parole: voi dovete creare, non competere per ciò che è già creato. Per quanto difficile da concepire, “non dovete pensare neanche per un istante che le risorse siano limitate. Non appena cominciate a pensare che tutti i soldi se li sono già accaparrati e li controllano i banchieri e altri, e che dovete sforzarvi per far approvare delle leggi che mettano fine a questo processo, beh, in quel preciso istante ricadete nella mentalità competitiva e sfuma, almeno per il momento, il vostro potere di determinare la creazione di ricchezza”.

Liberarsi dal concetto di competizione quindi, diventando ricchi tramite la creazione. Ciò significa coltivare quotidianamente una mentalità progressiva, riducendo l’influenza della mentalità competitiva alla quale la nostra società ci ha abituato. In proposito Wattles scrive: “Fissate la vostra attenzione su ciò che è comune, ordinario, povero, squallido e basso, e la vostra mente prende la forma di queste cose (…) Permettere alla vostra mente di soffermarsi su ciò che è inferiore equivale a divenire inferiori e a circondarvi di cose inferiori”.

Coltivare una mentalità progressiva significa invece fare un uso creativo del pensiero: “noi siamo sostanza pensante e la sostanza pensante prende sempre la forma di ciò che pensa”. Questo significa che “il potere creativo dentro di noi ci trasforma nell’immagine di ciò a cui prestiamo attenzione”. Se ad esempio è nostro desiderio cambiare lavoro e guadagnare di più, Wattles consiglia di “mantenere la visione di voi stessi nel lavoro giusto, con il proposito di ottenerlo, e con la fede che lo otterrete, e che lo state ottenendo, ma agite nel vostro attuale lavoro. Servitevi della vostra attuale occupazione come mezzo per raggiungerne una migliore, e servitevi del vostro attuale ambiente come mezzo per entrare in uno migliore; (…) mantenete la fede di evolvere prima, durante e dopo le ore di lavoro”.

Diventare ricchi significa quindi imparare a fare un uso scientifico del pensiero. Questo consiste nel “formare un immagine chiara e distinta di ciò che volete; mantenere saldamente il vostro proposito di ricevere ciò che volete; rendervi conto, con gratitudine e fede che riceverete ciò che volete”.

Prosegue Wattles: “L’atteggiamento mentale di gratitudine condurrà la vostra mente lungo i percorsi attraverso cui giungono le cose: vi manterrà in intima armonia con il pensiero creativo e vi impedirà di cadere nella mentalità della competizione”.

L’autore alla fine ci ricorda che: “ né il governo sotto cui vivete, né il sistema capitalistico o competitivo dell’industria può impedirvi di diventare ricchi. Quando entrerete nel piano creativo di pensiero, vi solleverete al di sopra di tutte queste cose e diverrete cittadini di un altro regno”.

NON ESISTE IN QUESTO UNIVERSO, LA POSSIBILITà CHE SI VERIFICHI UNA MANCANZA DI OPPORTUNITà PER L’UOMO CHE CONDUCE UNA VITA VOTATA AL PROGRESSO E ALL’EVOLUZIONE.

Wallace D.Wallace

 

Un “Ciao!” a te che mi stai leggendo, e che condividerai insieme a me questa nuova avventura nel team di Ecletticamente!

E' sempre difficile presentarmi, semplificarmi in poche righe, io che da tempo ho fatto mio il passo di Walt Whitman : “contengo moltitudini” : )
Perche' TUTTI noi conteniamo moltitudini, solo che tante volte ce ne dimentichiamo...cosi' presi dalla nostra quotidianita, tante volte ci diamo per scontati'!

Comunque, sono Laura Pagano, ho 27 anni e abito in provincia di Modena. Nel 2008, dopo aver conseguito una laurea triennale in “Servizio Sociale” alla Facolta' di Scienze Politiche di Bologna, ho esercitato per un periodo la professione di assistente sociale. In seguito a questa esperienza, che all'epoca dei fatti ho percepito come piuttosto traumatica, ho deciso di sperimentarmi in nuove mansioni ( vendita, amministrazione etc...), e aprirmi a nuove prospettive di senso. Ho pensato che le mie esperienze da  precaria tappabuchi non potevano rimanere vane, cosi' ho deciso di scrivere un libro: “Il Manuale del Giovane Precario. Esperienze personali e consigli utili”. Un libro autobiografico si, ma nel quale ho potuto approfondire riferimenti teorici che guidano l'agire professionale.

Avendo tratto personalmente giovamento dalla formazione e dalle tecniche di coaching e di PNL in generale, ho cominciato a dedicarmi al mondo dello sviluppo e dell’educazione prima da autodidatta e poi iscrivendomi ad un corso di laurea magistrale in “Scienze dell'educazione permanente e della formazione continua”, presso la facolta' di Scienze della Formazione di Bologna.

I miei obiettivi? Contribuire al nostro sviluppo con un’attenzione particolare al contesto in cui siamo collocati, in virtu’ del fatto che siamo esseri bio-psico-sociali. Instillare la curiosita’ per la conoscenza dell’Uomo e della sua educazione, con un’attenzione particolare al concetto di sviluppo contestualizzato in questo mondo liquido.

In questo periodo di studi e “disoccupazione creativa” amo dedicarmi alle mie grandi passioni: il teatro creativo e  di improvvisazione, la fotografia e i viaggi.

Consapevole dell’importanza che esercitano le nostre “metafore di vita” sul nostro agire quotidiano, aderisco al detto: “Abbi fede nel collegare gli eventi che si susseguono nella tua vita, perche' prima o poi, anche quelli oggi piu' inspiegabili, domani troveranno un senso!”.

Per contattarmi scrivi a: [email protected]

Buona lettura!

Laura