Arm Wrestle

Parlando di strategia e tattica abbiamo individuato come la prima sia cruciale ai fini di determinare il rendimento potenziale di un portafoglio di strumenti finanziari.
Secondo la teoria di Markowitz, un portafoglio dovrebbe essere composto da una componente di strumenti risk free (tipicamente obbligazioni governative) e una componente detta “portafoglio di mercato”: la diversa composizione delle due determina il cosidetto rischio complessivo di portafoglio.

La percentuale di asset rischiosi che inseriremo nel nostro portafoglio determinerà quindi la possibilità o meno di ottenere extra rendimento rispetto a un portafoglio privo di rischio.

È tuttavia possibile adattare questa componente alle diverse fasi di mercato con il duplice scopo di minimizzare il rischio e massimizzare il rendimento.

Uno strumento molto semplice ed intuitivo è il rapporto di forza relativa.

Con il rapporto di forza relativa mettiamo a confronto due strumenti finanziari e, analizzando l’andamento di questo rapporto, possiamo valutare quale stia fornendo una performance migliore rispetto all’altro.

Tipicamente è il caso dei rapporti valutari: quando parliamo di cambio euro-dollaro a 1,25 intendiamo che per acquistare un euro occorreranno 1,25 dollari; se il cambio sale a 1,30 è l’euro che si rafforza sul dollaro (occorreranno più dollari per acquistare un’unità di euro) viceversa nel caso in cui il cambio scenda a 1,20.

Analogamente posso determinare il rapporto di forza relativa tra due strumenti o indici qualsiasi: nello specifico, negli esempi che seguono, determineremo il rapporto tra azioni e obbligazioni.

Siccome una delle caratteristiche dei trend è la persistenza nel tempo possiamo poi filtrare il segnale che ci viene offerto dal rapporto di forza relativa tramite una media mobile coerente con l’orizzonte temporale su cui compiamo la nostra analisi: la media mobile non è altro che la media dei valori delle ultime n sedute; ogni giorno si ricalcola inserendo il dato più recente ed eliminando quello più vecchio.

La media mobile ci fornisce, in sintesi, un andamento più lineare e di più facile lettura della tendenza.

La media mobile dovrà necessariamente essere coerente con l’orizzonte temporale su cui stiamo basando la nostra analisi. Per esempio, per analizzare la tendenza a breve utilizzo la media mobile a 20 sedute (o cinque settimane, nel caso di dati settimanali); per la tendenza di medio periodo la media mobile a 50 sedute (o 13 settimane, un trimestre), per la tendenza di lungo periodo la media mobile a 200 sedute (o 52 settimane, un anno).

Quello che segue è il rapporto di forza relativa tra l’indice azionario S&P500 e l’indice obbligazionario Citigroup Bond USA, entrambi denominati in dollari.

Dopo un primo tentativo di rottura della media mobile a 200 sedute (linea fucsia) l’indicatore prende decisamente la strada del ribasso nell’autunno del 2007: l’indicatore rileva una netta prevalenza delle obbligazioni sulle azioni sia sul lungo periodo sia sul medio periodo (linea gialla, media mobile a 50 sedute) sino ad aprile 2009, quando una rottura al rialzo della media mobile trimestrale avrebbe autorizzato una prima esposizione al mercato azionario, completata poi a luglio 2007 con il superamento della media mobile a 200 sedute.

Attualmente il mercato azionario ha completato una profonda correzione che ha portato l’indicatore a contatto con la media mobile di lungo periodo senza penetrarla al ribasso: il trend rialzista del mercato azionario statunitense è quindi ancora formalmente in atto.

Diametralmente opposta invece l’indicazione fornita per le altre due macro aree di riferimento: sia per l’Europa sia per i Mercati Emergenti il segnale indica chiaramente come l’indice obbligazionario stia fornendo una performance migliore relativamente all’indice azionario.

Questo indicatore permette una semplice ma efficace gestione del portafoglio il cui rischio complessivo può essere così ribilanciato periodicamente in funzione delle oscillazioni del mercato.

Risulta poi particolarmente efficace nella gestione di quegli strumenti finanziari (tipicamente i fondi pensione) che propongono linee bilanciate con un diverso peso tra azioni e obbligazioni: in questo caso l’investitore potrà restare investito in linee bilanciate con una più spiccata componente azionaria nelle fasi favorevoli al mercato azionario per poi riposizionarsi su linee più prudenti in caso di significative inversioni di tendenza.

 

Piero Patuelli
Immagine: “Arm Wrestle di psmithson, su Flickr”

Consulente finanziario presso un primario gruppo nazionale e velista. Mio nonno, invece, faceva il falegname. Dalla sua bottega uscivano piccoli mobili e utensili per l’uso quotidiano destinati ad una clientela estremamente esigente: piccoli artigiani e agricoltori che da quegli oggetti traevano di che sostentarsi e realizzare i propri progetti. Con la stessa cura con cui ora io mi propongo di affiancare i miei clienti nelle scelte di investimento e gestione dei propri risparmi. Anche, e soprattutto, quando i tempi non consentono una facile navigazione.