Il modo in cui apprendiamo il linguaggio è affascinante. Nessuno insegna ad un bambino le regole grammaticali e sintattiche della lingua nativa, eppure il bambino è in grado di utilizzarle senza saperle esplicitare. In particolare ogni parlante nativo ha due intuizioni:
1- Come le unità più piccole si combinano per formare una frase (la struttura a costituenti)

Ho rotto la finestra

2- Quale sarebbe la rappresentazione completa del suo significato (la relazione semantica logica):

Ho rotto il vetro della finestra tirando il pallone per sbaglio

Ogni frase viene analizzata a due livelli di struttura che corrispondono a due tipi di intuizioni: la struttura superficiale (ho rotto la finestra) e la struttura profonda (ho rotto il vetro della finestra tirando il pallone per sbaglio).

Gli esseri umani mettono in atto questi e altri processi estremamente complicati, con naturalezza ed in modo inconscio.

La comunicazione segue questo schema:

Esperienza —-> filtri percettivi —> trasformazioni —-> costruzione di una struttura profonda (rappresentazione interna della realtà) —-> scelte di forma (trasformazioni) in genere inconsce —> esposizione di struttura superficiale (rappresentazione della rappresentazione)

Esempio:
Marco è nel giardino di casa e sta giocando a pallone con suo figlio. Il sole splende, la temperatura è di 18 gradi, giocano ormai da 10 minuti, ride, scherza e dice a suo figlio “adesso ti faccio goal!” “bravo!”. Suo figlio risponde con i sorrisi e si diverte. Marco sbaglia la mira e calcia il pallone sulla finestra, la quale va in frantumi. In quel momento il telefono suona e Marco corre a rispondere. E’ il suo amico Luigi. Marco dice a Luigi: “scusa Luigi, ti posso chiamare più tardi? Ho rotto il vetro della finestra!”

In questo esempio l’esperienza è data da ciò che è accaduto nella realtà (infinitamente complessa e non rappresentabile in scala1:1). I filtri percettivi sono stati quelli fisici (per sua natura l’essere umano è in grado di vedere un certo range di frequenza di luce, un certo range di frequenza acustica, ecc) e quelli sui quali Marco poneva l’attenzione in quel momento. E’ probabile, ad esempio che in quel momento fosse passata una macchina nella strada, ma che lui non se ne sia accorto. E’ probabile che ci fosse un rumore di un aereo in sottofondo, ma lui era troppo impegnato a focalizzare la sua attenzione sul gioco. Tutte queste informazioni andranno perse e la struttura profonda conterrà le informazioni sulle quali Marco era concentrato. Le scelte di forma sono state le cancellazioni e le distorsioni che Marco ha deciso di effettuare, comunicando la struttura superficiale “ho rotto il vetro della finestra”

Luigi sa per intuizione che il vetro della finestra deve essere stato rotto in qualche modo, anche se non gli è stata data questa informazione. Il verbo rompere viene definito verbo non specificato. In quale modo è stato rotto? Luigi probabilmente costruirà una struttura profonda, basandosi sull’affermazione di Marco, in cui il verbo rompere viene definito. Ad esempio Luigi penserà che sia stato rotto con un sasso. Oppure Luigi potrebbe pensare che Marco ha rotto la maniglia della finestra e gli è rimasta in mano, o qualsiasi altra struttura profonda che si coniughi a quella struttura superficiale. I politici conoscono ed usano questo meccanismo. Raccontano in televisione “dobbiamo dare più potere alle donne”. Dato che a questa struttura superficiale è possibile ricondurre molte strutture profonde, gli spettatori annuiranno. Ognuno intuirà la struttura profonda, che però sarà nella maggior parte dei casi diversa da quello che il politico ha in mente. Il politico ha conquistato molti più elettori con quella frase, invece di esternare le sue vere intenzioni: “dobbiamo fare una legge che permetta di prendere il cognome della mamma”. Con quest’ultima frase avrebbe trovato maggiore resistenza da parte degli ascoltatori.

Due strutture superficiali, quindi, possono coesistere pur riferendosi a due strutture profonde diverse. Per un politico è un bene :), nella comunicazione bisogna prestarci attenzione.

Quando questi processi vengono allargati a tutta la comunicazione di un parlante nativo, generano degli effetti largamente positivi e largamente negativi. Il processo di trasformazione per cancellazione è positivo perché rende possibile dialogare senza dover raccontare ogni singolo dettaglio. Diventa negativo quando vengono cancellate informazioni importanti.

Se ad esempio la cancellazione manca anche nella struttura profonda la persona  ha un modello del mondo limitato, che può arricchirsi quando viene aggiunta quell’informazione. Questo avrà un effetto sul ragionamento e sul comportamento.

Un modello del mondo limitato (per modello del mondo intendo la rappresentazione della realtà soggettiva) potrebbe essere quello di una persona che dice “tutti mi evitano”. Essendo la parola “tutti” un quantificatore universale, è altamente improbabile che questa affermazione possa essere vera. La persona che enuncia tale frase è però convinta che sia vera e questa determina il suo stato d’animo, le sue azioni e le sue decisioni. Il problema è che alla struttura profonda mancano importanti informazioni. E’ infatti probabile che solamente alcune persone in modo specifico la evitino. E tutte le altre non la evitino, e sono la maggioranza. Ma dato che la rappresentazione della realtà soggettiva è l’unica a determinare le nostre emozioni, al di là della realtà stessa, quella diventa la realtà, seppur illusoria.

I fondatori della PNL, Richard Bandler e John Grinder hanno esplicitato un modello linguistico che ha la funzione di agire sulla struttura profonda per fornire alla persona maggiori informazioni, arricchire le scelte, il ragionamento, il modello del mondo soggettivo, e di modificare il comportamento. Si chiama metamodello e ne parlo nel mio blog.

Marco Cattaruzza, coach, formatore, imprenditore, ho una missione: condividere la mia decennale esperienza formativa con i migliori coach del mondo.

Nel 1999 partecipando ad un corso di formazione sulla pianificazione degli obiettivi, ho scoperto la mia passione: crescere e migliorare. Ho frequentato i miei primi corsi di formazione in Italia, e il momento di svolta è stato conoscere Anthony Robbins in Inghilterra e la partecipazione alla Mastery University e Leadership Academy negli Stati Uniti. Ho conosciuto Richard Bandler in Svizzera, studiando ipnosi sperimentale, e in Florida studiando la programmazione neuro-linguistica. Ho voluto sviluppare l’intuito e grazie ai corsi di Francesco Martelli ho imparato anche il metodo Silva Ultramind, ho praticato meditazione con Deepack Chopra e studiato tecniche avanzate di investimento borsistico con Chuck Mellon a Davos in Svizzera. Ho fatto tesoro degli insegnamenti di John Gray sulle differenze tra l’uomo e la donna. Impegno ogni giorno ad apprendere qualcosa di nuovo, fosse anche per soli 10 minuti. Ho frequentato la scuola per coach in Italia e sto frequentando la scuola per coach del Robbins-Madanes Center for Strategic Intervention.

Mi piace viaggiare per conoscere le culture, le persone e la natura. Un luogo che è rimasto nel cuore: il Messico. Per la sua gente, per gli indios che vivono una vita semplice e riescono ad apprezzare la vita più di quanto riesca di fare a me. Amo gli Stati Uniti per le innumerevoli possibilità che questa terra riesce ad offrire, dall’esuberanza di Las Vegas e New York, all’atmosfera caraibica e libertina di Key West. Tornerei oggi stesso nel deserto delle Olgas, in Australia, per ammirare il silenzio e la maestosità dei suoi colori. E vorrei aver passato più tempo Shangai, per comprendere quella cultura così ricca e così dissimile.

Assieme alla mia compagna Cristina cresco i nostri figli, con la speranza e la volontà di essere un esempio straordinario. Metto tutto me stesso in quel che faccio e voglio il meglio per i miei clienti. Sono soddisfatto quando il mio cliente ritrova la libertà di un bambino, desiderando scoprire e giocare il gioco della vita, vivendo nell’amore.