Guru
Rieccomi, incamminarmi ancora sul sentiero del mondo magico del racconto del dott Bottura “Il mio coma e come ho imparato a vivere”.

Ma, questa volta, voglio soffermarmi facendo un “salto” in una specifica parte in cui, il nostro Aldo descrive l’esperienza del suo viaggio in India: quello che ha suggellato l’inizio del suo percorso di “assistente” del prossimo!

Un mondo, quello dell’India, parallelo a quello a cui siamo abituati col nostro benessere, soprattutto se rapportato a ben quarantacinque anni fa. Eppure, laddove, paradossalmente, la miseria è contrastata da tanto amore per la vita.

E’ in questo passaggio del suo libro che si scorge la “spinta” di quest’uomo a non accontentarsi …. Ad andare ben oltre l’apparente appagamento della comune conoscenza.

Infatti, egli è intento a raggiungere Nuova Delhi, pur non sapendo cosa, in realtà, stia cercando.

Semplicemente, si sentiva nel “flow”, nel flusso di un’energia che appoggiava il suo desiderio. E questo gli bastava!

Mi riempie di grande eccitazione affondare nelle sabbie mobili di quelle emozioni, riuscendo ad “identificarmi” con le sensazioni che, vividamente, il nostro autore sa trasmettere, essendone il protagonista. Sono pronta a lanciarmi nel vuoto sostenuta da un parapendio che mi permette di sorvolare, con leggiadria, un campo profondo e complesso come è la crescita spirituale del dott. Bottura.

Che passa dal “calvario” e si spinge sempre più verso la meta di pace e perdono.

Il suo primo incontro, in India, si svolge con un uomo molto alto dalla folta barba che, accogliendolo nella sua dimora, lo mette subito a suo agio. Investendolo di un’energia inebriante.

Dal momento che diceva di conoscerlo per il fatto stesso che fosse un cittadino dell’universo.

Quell’uomo avrà il dono di riportare Aldo a “rivisitare” la sua vita!

Inizia per lui, la “caduta libera” dapprima verso il disagio, che si trasformerà in amore e compassione, poi.

Tutto della sua vita precedente gli affiora, crivellandolo di proiettili deflagranti di atroci ricordi: la miseria, il buio, il freddo di quella casa lasciata, dove erano rimasti, invece, i suoi fratellini e la amabile mamma.

Aldo viene, altresì, catapultato contro un muro, ancora insormontabile: “Lui”, suo padre. Verso il quale monta un odio che porta con se un forte dolore al petto.

Si squarcia, nella sua memoria, quel tessuto che ancora rappresentava una barriera tra il suo cuore e la consapevolezza dei suoi trascorsi! Ma, ormai, in quel viaggio è giunta l’ora di affrontarli definitivamente per superarli!

E ci stava riuscendo!

Disperazione, dolore, paura, senso di colpa e dipendenza: solo alcuni ingredienti di un cocktail micidiale che avvelena l’anima.

Ma, che, se affrontati ad uno ad uno, sono neutralizzabili.

Questo è tutto il senso di un’esistenza che, durante quest’esperienza, fa un giro di ricognizione prima di atterrare, definitivamente, sulla sua oasi di tranquillità.

E’ qui, che si coltiva la più grande delle virtù: l’autostima.

Che si stringe alla serenità con cui sarebbe bene affrontare tutti i momenti della vita.

Infine, l’armonia e l’amore come collante empatico verso gli altri.

Se è vero, come è vero, che tutto ciò è accaduto ad un solo uomo, vorrei poter avere la facoltà di definirlo ”l’Esempio”!

Il nostro straordinario autore lo merita: è “risorto” dalle ceneri di una vita che lo ha “marchiato” affinché si assumesse la responsabilità di fungere da guida per gli altri.

E, nel modo più umile!

Il suo soggiorno a Nuova Delhi lo ha, ulteriormente, forgiato grazie proprio all’incontro con quel gigante dalla folta barba che, scoprì poi, essere un induista. Capace di poteri eccezionali.

Come Aldo stesso afferma: definirlo sciamano è riduttivo!

Non per niente, non solo aveva provocato in lui quel “rigurgito” di ricordi ed emozioni; ma, iniziò, anche, a descrivere avvenimenti di cui solo Aldo poteva esserne a conoscenza.

Leggeva persino il suo pensiero. Tese, così a tranquillizzarlo, rassicurandolo che, poiché era arrivato sin lì per imparare, ci sarebbe riuscito.

In quel luogo, Aldo ci è rimasto per mesi! Convenendo, sempre più, giorno dopo giorno, che la mission della sua esistenza era aiutare gli altri!

L’incontro con quell’induista ed ancora con il suo maestro, aveva avuto come esito questo rafforzativo.

E, appena rientrato in Italia, è questo che egli, il prestigioso dott. Bottura, ha iniziato a fare organizzando piani per il benessere.

Questa è una “iniziativa” che dura da oltre quarantacinque anni!

Oggi, Aldo si avvale di due elementi d’eccezione: i suoi figli: Danilo ed Henry Robert.

Psicologo, il primo; geobiologo, il secondo.

Gli insegnamenti paterni hanno prodotto questo miracolo di accrescere il numero degli addetti verso il prossimo!

Così, come più di mezzo secolo fa, gli insegnamenti del “nonno” hanno promosso a “Uomo e il suo sogno” quel bambino che porta il nome di Aldo Mauro Bottura.

“I miei ringraziamenti speciali ad un “Maestro” di vita che mi ha insegnato, durante tutto il viaggio della lettura del suo lavoro, a crederci sempre nei sogni che hanno l’ardire di volere raggiungere l’evoluzione dell’anima, coinvolgendo il mio prossimo!…….”
Guru di Carlo_it, su Flickr