The Market

Nel corso del primo trimestre del 2013 la crescita dell’economia globale si è mantenuta positiva.

Anche se in rallentamento, gli Stati Uniti continuano a trainare la crescita economica globale soprattutto per quanto riguarda Cina, Giappone e Regno Unito.

Il mercato del lavoro vede un generale aumento del tasso di occupazione con le sole eccezioni di Francia, Italia e Spagna che hanno registrato ulteriori tagli nel corso del trimestre.

L’inflazione è vista ancora in calo, ai minimi da otto mesi, soprattutto negli Stati Uniti: questo aspetto consentirà alla Fed di mantenere in essere ancora per lungo tempo la politica dei tassi bassi o prossimi allo zero.

L’Europa continua ancora a marciare a due velocità: crescita, anche se a un tasso più basso, per la Germania mentre Francia, Italia e Spagna continuano a dibattersi in una recessione della quale si fatica a vedere la fine.

Come si riflette tutto ciò sui mercati finanziari?

I mercati azionari riflettono in qualche modo lo scenario economico: l’indice MSCI WORLD ha registrato nel mese di marzo il massimo dal 2008 sostenuto soprattutto dalle ottime performance di Giappone (+20% da inizio anno, Svizzera +14%, USA +11%); sui mercati emergenti la sola Indonesia, sia pure con un ragguardevole +14%, archivia il trimestre in maniera positiva.

Se dal punto di vista della direzione il trend si può considerare ancora solidamente rialzista rileviamo un progressivo deterioramento della partecipazione al rialzo:

partecipazione

non si registrano praticamente più indici sui nuovi massimi trimestrali mentre il numero di indici sui nuovi minimi testa la trend line stabilita da maggio dello scorso anno; è lecito attendersi un ridimensionamento delle quotazioni azionarie nel breve periodo soprattutto in considerazione del fatto che il rally in corso sta superando, in durata, tutti quelli precedenti.

Anche la volatilità si mantiene su livelli insolitamente bassi:

volatilita

Il suggerimento, per affrontare le possibili eventuali turbolenze delle prossime settimane è quello di posizionarsi sugli indici o sui settori con maggiore forza relativa rispetto all’indice globale.

Quindi sovrappeso a USA, Giappone e Svizzera mentre a livello settoriale teniamo in considerazione Healthcare, Tecnologici e Finanziari.

Dopo direzione e partecipazione, il terzo aspetto da prendere in esame quando si analizzano i mercati finanziari è quello delle valutazioni.

Personalmente uso un indicatore molto semplice quale il Dividend Yield che altro non è che dividendo pagato complessivamente dalle varie azioni che compongono un indice espresso come percentuale del prezzo e lo confronto con la media a 5 anni:

dividend-yield

come si vede praticamente tutti i mercati offrono un rendimento da dividendo inferiore alla media degli ultimi cinque anni con le sole eccezioni di Brasile, Cina, India e Russia (chi si rivede, il vecchio BRIC!) che però, come detto, vivono un momento interlocutorio dal punto di vista del trend.

Correttamente valutati, relativamente al medio periodo, sono: Canada, Hong Kong, Svizzera e USA.

La crisi di Cipro e lo stallo politico in Italia hanno riportato un certo nervosismo sul mercato valutario e obbligazionario: registriamo un allargamento degli spread tra governativi e assett rischiosi che ha penalizzato in qualche modo alcuni mercati come obbligazionario corporate e obbligazionario emerging market.

Il dollaro è in leggero rafforzamento contro euro e non si rilevano segnali di inversione di tendenza, almeno nel brevissimo periodo (quattro settimane):

eurodollaro

Concludiamo con lo spread tra btp e bund, ovvero il differenziale di rendimento tra governativi decennali italiani e tedeschi, che nel corso del trimestre si è progressivamente allargato fino a toccare quota 350 bps: ancora lontano dai massimi del 2012 ma comunque su livelli di attenzione.

A chi fosse convinto che lo spread è un’invenzione giornalistica della quale possiamo fare benissimo a meno e che non ha importanza alcuna suggerisco un’occhiata al grafico che segue:

spread-e-ftse-mib

La linea blu mostra l’andamento dello spread dal giugno 2012 (scala di sinistra), la linea rossa mostra l’andamento dell’indice di borsa FTSE MIB nello stesso periodo però, attenzione, riportato a scala inversa (scala di destra).

Immagine: The Market di Iman Mosaad, su Flickr

Consulente finanziario presso un primario gruppo nazionale e velista. Mio nonno, invece, faceva il falegname. Dalla sua bottega uscivano piccoli mobili e utensili per l’uso quotidiano destinati ad una clientela estremamente esigente: piccoli artigiani e agricoltori che da quegli oggetti traevano di che sostentarsi e realizzare i propri progetti. Con la stessa cura con cui ora io mi propongo di affiancare i miei clienti nelle scelte di investimento e gestione dei propri risparmi. Anche, e soprattutto, quando i tempi non consentono una facile navigazione.