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Gennaio è stato un mese estremamente positivo sui mercati azionari: durante il mese praticamente tutti gli indici dei paesi del G20 hanno ritoccato i propri massimi a 13 settimane con l’unica eccezione dell’indice brasiliano.

Allo stesso tempo anche il consenso degli analisti ha raggiunto livelli di compiacenza nei confronti del bull market che non oso a definire preoccupanti: tra i tanti operatori è rimasto il solo John Hussman (a mio parere comunque una delle voci più autorevoli) a mettere in guardia contro i rischi di un tale mercato.

E’ interessante, a questo punto, provare ad analizzare la situazione utilizzando alcuni strumenti a nostra disposizione (e di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo).

Cominciamo con l’advance decline cumulative line: ricordo che questo indicatore viene elaborato sommando, al valore della settimana precedente il numero degli indici con chiusura settimanale positiva e sottraendo il numero degli indici con chiusura settimanale negativa.

grafico 1

E’ innegabile che il trend positivo dell’indice MSCI WORLD è confermato anche dall’andamento dell’AD cum line.

Come si può notare dall’andamento del grafico in passato, l’AD cum line è in grado di fornire interessanti segnali che anticipano oppure confermano o negano l’andamento del mercato.

Anche il numero degli indici in posizione rialzista conferma questa analisi:

grafico 2

In questo grafico l’andamento dell’indice MSCI WORLD viene confrontrato con quanti indici trattano sopra la media a 200 sedute (trend di lungo periodo) e con quanti trattano sopra la media a 50 sedute (trend di medio periodo).

Considerando che il numero massimo di indici presi in considerazione in questa elaborazione è 23 è evidente come la quasi totalità degli indici MSCI relativi ai paesi del G20 sia attualmente in posizione rialzista: per completezza rileviamo che gli indici sotto la media mobile a 50 sedute sono Italia, Korea, Malaysia e Brasile, mentre i soli Malaysia e Brasile hanno assunto una posizione ribassista di lungo periodo.

Il mercato comincia però a lanciare segnali che il trend stia perdendo progressivamente vigore, come dimostrato dall’andamento dell’indicatore New Highs New Lows:

grafico 3

il numero di indici che riesce ad aggiornare il proprio massimo di periodo è in progressiva diminuzione (istogramma blu); probabilmente l’indice continuerà a crescere finchè non si vedrà uno o più indici registrare dei nuovi minimi di periodo, tuttavia è necessaria una certa cautela operativa al fine di non esporsi a rischi eccessivi.

La prima regola da osservare (scrupolosamente) durante le fasi di maturità di un mercato rialzista è quella di non eccedere con la propria esposizione rispetto a quanto definito in sede di pianificazione.

La seconda è quella di operare una rigorosa selezione dei mercati su cui investire preferendo quegli indici che hanno miglior forza relativa.

In ultimo vorrei introdurre un nuovo indicatore che ritengo utile per monitorare lo stato del mercato.

Questo indice viene costruito semplicemente prendendo la correlazione a un anno tra azioni e obbligazioni:

grafico 4

E’ possibile vedere come la correlazione equity/bonds raggiunga il massimo (cioè 1) in prossimità dei picchi del mercato (e viceversa: -1 al termine delle fasi ribassiste): ovviamente non è uno strumento per fare timing puntuale.

Possiamo quindi concludere che il mercato azionario è tuttora in fase rialzista ma è comunque probabile che si assisterà nelle prossime settimane quantomeno ad una fase di consolidamento delle quotazioni se non ad una vera e propria correzione.

In questo caso il suggerimento è quello di operare una rigorosa selezione degli indici dove investire preferendo quelli con trend positivo e miglior forza relativa.

Immagine: MARKETS-STOCKS/ di artemuestra, su Flickr

Consulente finanziario presso un primario gruppo nazionale e velista. Mio nonno, invece, faceva il falegname. Dalla sua bottega uscivano piccoli mobili e utensili per l’uso quotidiano destinati ad una clientela estremamente esigente: piccoli artigiani e agricoltori che da quegli oggetti traevano di che sostentarsi e realizzare i propri progetti. Con la stessa cura con cui ora io mi propongo di affiancare i miei clienti nelle scelte di investimento e gestione dei propri risparmi. Anche, e soprattutto, quando i tempi non consentono una facile navigazione.