Esistono pareri molto discordanti su Steve Jobs; personalmente, prima di terminare la lettura della biografia ufficiale scritta da Walter Isacson, non era un personaggio che mi piacesse molto, anzi mi appariva come un uomo interessato solo al suo tornaconto.

L’FBI, in un report di 191 pagine lo descrive come un uomo “capace di traviare la verità e distorcere la realtà pur di raggiungere i suoi obiettivi” e nel libro di Isacson questa sua capacità manipolativa viene chiamata Distorsion Reality Field, “campo di distorsione della realtà”, termine coniato dai suoi dipendenti per descrivere le capacità persuasive di Jobs.

Ad ogni modo Isacson, nella sua dettagliata biografia, fa emergere anche alcune capacità di Jobs davvero ammirevoli come la sua energia, la propensione a spingere e motivare, e la sua componente spirituale.

Steve Job: asceta e pioniere

Il percorso di vita di Steve Jobs fa decisamente riflettere perché da giovane, timido aspirante buddista e alla ricerca di un guru spirituale, si trasforma in un guru mondiale, più grande in assoluto di tutti i suoi maestri.

Fin da giovane mostra una personalità forte e determinata, da buddista vegano diventa fruttivoro limitandosi a consumare soltanto mele. La sua passione era talmente estrema da non lavarsi, convinto che con la dieta seguita non poteva puzzare. Ma la realtà era diversa, tanto da essere stato relegato al turno notturno quando lavorava all’Atari, perché nessuno voleva stargli vicino.

I viaggi in India, le droghe, il periodo hippie anticipano e confermano il suo animo alla ricerca di qualcosa di nuovo e della sperimentazione.

Steve Job: innovatore e motivatore

Lavorare con Steve Jobs non era per nulla semplice. Amava essere circondato solo da numeri uno, e per lui non esistevano via di mezzo: o sei un numero uno, oppure sei uno zuccone.

Licenziava persone da un giorno all’altro perché in Apple possono lavorare solo i giocatori di serie A, e ai giocatori di serie A piace giocare solamente con altri giocatori di serie A. Se fai entrare nella squadra un giocatore di serie B, molto presto finirà per chiamare un altro giocatore di serie B e in men che non si dica la squadra sarà formata da persone mediocri.

Oltre a questa durezza, richiedeva performance d’eccellenza. Nel suo articolo “Alzare il livello di standard”, Marco Cattarruzza, descrive proprio l’importanza di spingere sempre verso un risultato migliore.

Jobs aveva la capacità di riuscire a far cambiare idea a tutti i suoi collaboratori quando dicevano che qualcosa tecnicamente non si poteva fare. Ciò gli ha permesso di spingere la tecnologia fino ai livelli più alti di innovazione e lanciare sul mercato una serie di prodotti best-seller.

Steve Jobs: la sua energia deriva dalla passione

Nel suo libro Leadership, Jay Elliot, vicepresidente di Apple, non ha che parole di elogio per le qualità di Jobs. Tuttavia sia lui che Carmine Gallo, autore di Essere Steve Jobs, concordano nel ritenere l’elemento cardine del successo di Jobs sia stata la passione.

Anche nel periodo in cui il dolore per la malattia era più intenso, egli ha trovato la forza e l’entusiasmo per presentare ai MacWorld i nuovi prodotti, riuscendo in performance straordinarie.

Steve Jobs lascia al mondo centinaia di brevetti, e si colloca tra i personaggi più eclettici del secolo: capace di inventare, motivare, vendere, fare spettacolo e realizzare arte.

La sua vita ci può aiutare a capire come migliorare il marketing della nostra attività, come motivare i nostri collaboratori e infondere fiducia presso i nostri investitori.

..appassionato di psicologia, studioso di media digitali e nuove tecnologie. Ho creato questo blog unicamente per aiutarmi ad imprimere al meglio i buoni insegnamenti che imparo durante le poche ore di lettura che mi concedo. Se ti piace leggere, ruba tutto ciò che vuoi da questo blog e condividilo con le persone a cui vuoi bene. Se ti piace migliorarti unisciti a noi!