Salve a tutti e ben ritrovati in questo spazio nel quale il sito professionale Ecletticamente ospita i miei post di crescita personale, programmazione neurolinguistica (pnl) e spiritualità.
Oggi vorrei parlarvi del ruolo della religione nella vita delle persone, in maniera generale, senza però rischiare di scivolare nella commistione tra sacro e profano.
La religione rappresenta, praticamente da sempre, un’esperienza fondamentale nella vita di ogni persona, e lo dico senza entrare in giudizi di merito e senza nascondervi che chi vi scrive, crede intimamente e profondamente in Dio e nella missione salvifica di Gesù Cristo.
Per suffragare tale mia tesi (sull’importanza fondamentale della religione), basti pensare a quanto sarebbe diversa la situazione del Mondo di oggi se tutti vivessimo secondo i consigli che la maggior parte delle religioni offrono ai propri credenti. Valori come lealtà, sincerità, onestà, altruismo, generosità sono largamente sconosciuti ai nostri tempi e stanno alla base delle crisi economiche mondiali, che in realtà non denotano affatto un impoverimento generale, ma solo una concentrazione ancora maggiore in poche mani della ricchezza esistente, ai danni della collettività.
Allora comprendiamo quanto la religione non rappresenti l’oppio dei popoli, ma un regolarizzatore sociale clamorosamente efficace, anzi forse l’unico veramente efficace presente in natura, mirando a quell’uguaglianza, non solo spirituale, ma anche materiale, che sconfiggerebbe allo stesso tempo ogni forma di povertà e di criminalità.
Come si fa a dire che determinati atteggiamenti volti a favorire noi stessi ai danni degli altri siano oggettivamente sbagliati se non credi?
In poche parole chi dice in questo Mondo cosa è giusto e cosa è sbagliato?
Alla fine le leggi le fanno gli uomini, che sono esseri umani con i loro difetti. Ed allora perché dovrei fermarmi di fronte alla possibilità di commettere qualcosa di sbagliato, che però arrecherebbe un grandissimo vantaggio a me o alle persone che amo, se l’unico deterrente umano, e cioè la pena per i reati commessi, fosse depotenziato per esempio dalla certezza che non esistano testimoni del misfatto? Chi mi dice che un qualcosa è oggettivamente e per tutti, sbagliato, se non c’è un Autorità o un Ente Trascendente Superiore?
Vi invito a riflettere su questa mie domande con le quali vi saluto e vi do appuntamento a presto.
P.S.: per evitare di diventare cinici è bene ricordare però che la Fede è un sentimento e come tale non può essere inculcata assolutamente, ma, come nel caso ad esempio di un innamoramento, essa nasce spontaneamente nella coscienza delle singole persone.