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Cambiare la storia personale

come cambiare la propria vita


“Il passato non equivale al futuro, a meno che tu non viva nel passato”

Ognuno di noi ha una storia di come dovrebbe essere la sua vita. Essa viene definita il più delle volte in modo inconscio, nel passato, e determina le nostre azioni, il nostro risultato e la nostra felicità.
Un evento emotivamente significativo determina una scelta inconscia: “qual’è il significato che voglio dare a questo evento?”.
Facciamo un esempio. Un bambino vive l’esperienza del divorzio dei propri genitori. E’ un evento emotivamente significativo per il bambino. Non trova parole per spiegarselo, non ha le risorse per capirlo, però ha bisogno di dargli un significato. Qualsiasi sia il significato che darà a quell’esperienza, questo sarà una linea guida per le sue azioni future. Potrebbe inconsciamente decidere di essere il colpevole, o che le relazioni intime non funzionano e fanno soffrire, o che se ami troppo una persona corri il rischio di perderla. Ognuna di queste convinzioni ha un destino, un futuro prevedibile.

La decisione presa sul significato di quell’evento farà da linea guida per il futuro, fino a quando quella convinzione non viene aggiornata. E’ possibile, ad esempio, che a distanza di decenni, quel bambino diventato ormai adulto, agisca ancora sotto la guida della decisione presa in tenera età. La buona notizia è che è possibile modificare quella convinzione, una volta assunta la consapevolezza. Oggi quell’adulto ha migliori risorse per poter comprendere quell’evento emotivamente significativo a vivere una vita nuova.

Esercizio per cambiare la propria vita

Esiste un esercizio che si chiama “Cambiare la storia personale”. Può essere svolto in molti modi, e la struttura essenziale dell’esercizio è la seguente:
– Costruire degli ancoraggi con risorse che sarebbero state utili il quel particolare momento del passato (ad esempio sicurezza, umorismo, temerarietà, ecc);
– Testare l’ancora. Nel caso ce ne fosse bisogno rifare gli ancoraggi;
– Visualizzare una linea temporale in cui collocare l’evento passato;
– Dissociarsi dalla linea temporale (nella pratica può essere fatto così: visualizzare sul pavimento la linea del tempo che ti passa attraverso, con il passato dietro di te e il futuro di fronte. Fare un passo di lato in modo da non essere dentro il tuo tempo, ma di esserci a fianco.)
– In modo dissociato andare nel passato fino al momento di quell’evento;
– Attivare l’ancoraggio in modo da possedere le risorse necessarie;
– Visualizzare come l’evento sarebbe stato diverso con quelle risorse;
– Associarsi alla linea temporale, entrando in prima persona nella storia con le nuove risorse;
– Ripercorre la linea temporale dal passato al presente notando nel tragitto quante cose sono diverse;
– Percorre il futuro e vivere i nuovi successi con la nuova storia

La formula della felicità

Quando la tua storia corrisponde alla tua reale condizione di vita. Prova a pensarci…pensa ad un’area della tua vita in cui non ti senti felice. Cosa c’è che non va? Non è forse vero che la vorresti diversa? Non è forse vero che in quell’area le cose stanno andando diversamente da come tu vorresti? Ora hai tre scelte per ritrovare la felicità:

– abbassare il tuo ideale (detto anche standard)

– risolvere i problemi e aumentare lo standard delle attuali condizioni di vita in quell’area

– agire abbassando gli standard e risolvendo i problemi, all’unisono

Personalmente credo non ci sia molta crescita nell’abbassare i propri standard, però in alcune situazioni può essere utile. Ad esempio quando gli standard sono irraggiungibili, quando gli obiettivi prefissati sono troppo alti per le capacità di una persona. Nella maggior parte dei casi si tratterà di intervenire sul secondo e terzo punto.

Nel mio blog ho parlato di una storia vera, di Joaquin, giocatore di basket Mba che un giorno deve smettere di giocare a causa di un ictus. La sua storia era “se non posso essere un giocatore di basket professionista, allora non posso essere niente”. Ti invito a leggere quell’articolo e a guardare i filmati relativi. Anthony Robbins aiuterà Joaquin e la sua famiglia a trasformare quella storia da vittima a guerriero. Puoi usarla come ispirazione per trasformare la tua storia. Segui questo link per sapere come Tony Robbins ha aiutato Juaquin Hawkins.

Marco Cattaruzza, coach, formatore, imprenditore, ho una missione: condividere la mia decennale esperienza formativa con i migliori coach del mondo.

Nel 1999 partecipando ad un corso di formazione sulla pianificazione degli obiettivi, ho scoperto la mia passione: crescere e migliorare. Ho frequentato i miei primi corsi di formazione in Italia, e il momento di svolta è stato conoscere Anthony Robbins in Inghilterra e la partecipazione alla Mastery University e Leadership Academy negli Stati Uniti. Ho conosciuto Richard Bandler in Svizzera, studiando ipnosi sperimentale, e in Florida studiando la programmazione neuro-linguistica. Ho voluto sviluppare l’intuito e grazie ai corsi di Francesco Martelli ho imparato anche il metodo Silva Ultramind, ho praticato meditazione con Deepack Chopra e studiato tecniche avanzate di investimento borsistico con Chuck Mellon a Davos in Svizzera. Ho fatto tesoro degli insegnamenti di John Gray sulle differenze tra l’uomo e la donna. Impegno ogni giorno ad apprendere qualcosa di nuovo, fosse anche per soli 10 minuti. Ho frequentato la scuola per coach in Italia e sto frequentando la scuola per coach del Robbins-Madanes Center for Strategic Intervention.

Mi piace viaggiare per conoscere le culture, le persone e la natura. Un luogo che è rimasto nel cuore: il Messico. Per la sua gente, per gli indios che vivono una vita semplice e riescono ad apprezzare la vita più di quanto riesca di fare a me. Amo gli Stati Uniti per le innumerevoli possibilità che questa terra riesce ad offrire, dall’esuberanza di Las Vegas e New York, all’atmosfera caraibica e libertina di Key West. Tornerei oggi stesso nel deserto delle Olgas, in Australia, per ammirare il silenzio e la maestosità dei suoi colori. E vorrei aver passato più tempo Shangai, per comprendere quella cultura così ricca e così dissimile.

Assieme alla mia compagna Cristina cresco i nostri figli, con la speranza e la volontà di essere un esempio straordinario. Metto tutto me stesso in quel che faccio e voglio il meglio per i miei clienti. Sono soddisfatto quando il mio cliente ritrova la libertà di un bambino, desiderando scoprire e giocare il gioco della vita, vivendo nell’amore.