Olathe Human Resources

Nel precedente articolo abbiamo visto come sia necessario affrontare la gestione del proprio portafoglio iniziando da una pianificazione degli obbiettivi e delle strategie finanziarie opportune per il loro conseguimento.

In questo articolo cominceremo ad analizzare quali sono gli strumenti finanziari che andremo ad utilizzare per comporre la nostra asset allocation; per fare questo cominceremo da quello meno considerato ma, in un’ottica consulenziale, sicuramente il più importante: il Capitale Umano.

In termini finanziari possiamo definire il Capitale Umano come il valore attuale dei futuri redditi (specialmente quelli da lavoro) che un individuo potenzialmente potrà ottenere nel tempo.

In termini ragionieristici potremmo considerarlo come un asset intangibile (per esempio al pari dell’avviamento, oppure dei diritti e dei copyrights in una azienda).

E’ importante tenere in considerazione il Capitale Umano perchè, durante la propria esistenza (o ciclo di vita) l’individuo sarà chiamato ad investire risorse in termini di tempo, impegno, denaro per finanziare e migliorare la propria formazione professionale dalla quale, si presume, otterrà in futuro un reddito in termini di reddito da lavoro.

Inoltre, durante la vita lavorativa, l’individuo tenderà a destinare parte di questo reddito alle spese necessarie o voluttuarie mentre il restante (il risparmio, in questo caso) potrà essere convertito in capitale finanziario (cioè azioni, obbligazioni, conti di liquidità) o capitale immobiliare (acquisto di una casa, per esempio).

E’ intuitivo come, all’inizio della attività lavorativa, il Capitale Umano rappresenti la porzione principale del Personal Equity (cioè il Capitale Personale) totale; mentre, con il passare del tempo e con il crescere del capitale accumulato il peso del Capitale Umano perderà via via importanza in relazione al Capitale Finanziario.

Come tutti gli asset finanziari il Capitale Umano ha proprie caratteristiche in termini di rischio/rendimento e una incertezza correlata al ciclo economico; possiamo considerarlo come un asset dal quale trarre un flusso di dividendi che tenderà a zero con l’avanzare dell’età sul quale possiamo cercare di intervenire investendo in formazione (quindi aumentando il nostro valore professionale), operando scelte professionali oculate e prudenti e conducendo una vita sana.

Come dimostrato dalla teoria finanziaria, allo stesso modo degli asset che compongono un portafoglio di strumenti finanziari, occorre che le componenti del Capitale Totale (tra cui Capitale Finanziario e Capitale Umano) siano opportunamente diversificate.

Soprattutto nei primi periodi della vita lavorativa gli investimenti finanziari andrebbero considerati come una protezione contro le fasi negative della vita professionale e non come un contenitore di denaro che deve essere impiegato in qualche modo.

Per esempio un lavoratore dipendente impiegato a tempo indeterminato che riceve un salario mensile e al quale viene accantonata una somma destinata a trattamento di fine lavoro o accantonamento previdenziale può essere assimilato, come profilo di rischio/rendimento, a un investimento a reddito fisso in qualche modo indicizzato all’inflazione: in questo caso sarebbe opportuno che tale individuo, come investitore, preferisca orientare i propri investimenti verso strumenti azionari o portafogli diversificati.

Al contrario un libero professionista, un artigiano o un imprenditore, il cui reddito risenta in modo particolarmente sensibile delle fluttuazioni del ciclo economico, dovrebbe orientarsi verso strumenti in grado di fornire un flusso finanziario periodico tale da stabilizzare le oscillazioni del reddito.

Allo stesso modo si dovrebbe evitare di investire nello stesso settore in cui si svolge la propria attività lavorativa.

In ultimo va sottolineata la necessità di ‘proteggere’ dal rischio di perdita del nostro Capitale Umano coloro che traggono da esso la fonte di sostentamento e di realizzazione dei propri progetti (studi per i figli, mantenimento del tenore di vita dei familiari) tramite la sottoscrizione di polizze vita o long term care: in questo caso tali strumenti vanno considerati come strumenti finanziari a rendimento zero e correlazione negativa con il nostro Capitale Umano.
Immagine: Olathe Human Resources di City of Olathe, KS, su Flickr

Consulente finanziario presso un primario gruppo nazionale e velista. Mio nonno, invece, faceva il falegname. Dalla sua bottega uscivano piccoli mobili e utensili per l’uso quotidiano destinati ad una clientela estremamente esigente: piccoli artigiani e agricoltori che da quegli oggetti traevano di che sostentarsi e realizzare i propri progetti. Con la stessa cura con cui ora io mi propongo di affiancare i miei clienti nelle scelte di investimento e gestione dei propri risparmi. Anche, e soprattutto, quando i tempi non consentono una facile navigazione.