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C’è un momento della vita in cui tutti noi siamo un infinito potenziale, senza limitazioni, senza barriere, un’infinita possibilità di diventare quello che vogliamo. Quel momento è quando siamo nati. Poi crescendo le cose cambiano e impariamo a porci limiti.

Non stiamo quindi parlando di limiti fisici, stiamo parlando di limiti mentali. Ognuno di noi ha dei limiti fisici, ad esempio le frequenze ultraviolette non possiamo vederle. Ma se credessimo a questo limite, oggi non saremmo in grado di avere gli strumenti che ci permettono di vederle.

Come nei progressi della scienza, anche nei progressi della vita personale c’è un certo percorso che non deve mai essere spento: i sogni e desideri non dovrebbero essere limitati. Spesso limitiamo i nostri sogni, e quando questo accade è simile a guidare una macchina con il freno a mano tirato. Proseguire diventa difficile se non impossibile. E’ importante diventare consapevole dei limiti che ti imponi e per il momento ti suggerisco di cominciare a notarli. Successivamente potrai decidere di eliminare questi limiti, ma il primo passo è diventarne consapevole. Vediamo allora quali sono i modi in cui di limitiamo:

Il primo modo in cui limitiamo noi stessi è pensare che non sia possibile. Un secolo fa c’erano persone che non credevano possibile che si potesse volare. Ma altre lo ritenevano possibile e costruirono un aeroplano. E oggi molte persone viaggiano in aereo ogni giorno. Quindi uno dei modi in cui ci limitiamo è pensare che non sia possibile, come viaggiare nello spazio. “Voglio guadagnare il doppio e lavorare la metà”. Certo, ci sono modi per poterlo fare, ma non li cercherai perché lo ritieni impossibile.

Il secondo modo è mettere in dubbio le nostre capacità. “Non ne sono capace”. Potrei volere trasformare il mio lavoro da dipendente ad imprenditore, ma ritenere di non averne le capacità. E se qualcun altro che l’ha già fatto ti dimostra che è possibile e ti dice “fai così, come me”, la risposta sarebbe “ok, ha funzionato per te, ma non funzionerà per me”. A volte è vero: non abbiamo ancora le capacità. Basterebbe aggiornarle!

Il terzo modo in cui ci limitiamo è pensare a quanto difficile sia raggiungere qualcosa e quanto ne valga la pena di ottenerla e cosa ne otterremo. Per esempio, personalmente, per anni ho rimandato un progetto di creazione di webinar, perché mi sembrava una cosa troppo impegnativa con troppo lavoro da fare. E il pensiero è “non ne vale la pena. Sarà un lavoro duro e probabilmente non otterrò abbastanza.” Il risultato finora è stata la stasi.

Il quarto modo è pensare a quanto ci farebbe male se ci provassimo e poi fallissimo. “Ho alzato le mie aspettative, le mie speranze, ma non ho fatto niente perché forse era troppo per me”. Oppure “Se lo faccio, se mi licenzio e parlo a tutti del mio nuovo progetto e poi fallisco, non potrei più guardare in faccia gli amici. Non potrei più guardarmi allo specchio.”

Il quinto modo è quando pensiamo “non me lo merito”. Come “Non mi merito quella casa da 20 milioni di euro, chi sono io per meritarmelo?”. Ho le capacità, so che funziona, so che posso ottenerla e ne ho gli strumenti, ma non me lo merito.

Non so se tu sei riuscito a specchiarti in uno di questi modi in cui ci limitiamo, ma posso dirti che io sono passato per tutti. E ancora ci passo e quando me ne rendo conto cerco di non pormeli. La maggior parte dei limiti che abbiamo sono auto imposti. Ciò che ci distanzia tra la vita come la viviamo e il vivere la vita dei nostri sogni sono molti fattori. Ma se ti limiti già in partenza, allora hai la sicurezza di non arrivarci.

 Che tu creda di poterci riuscire, oppure no , avrai comunque ragione

Henry Ford

Wall.. di Niels Linneberg, su Flickr

Marco Cattaruzza, coach, formatore, imprenditore, ho una missione: condividere la mia decennale esperienza formativa con i migliori coach del mondo.

Nel 1999 partecipando ad un corso di formazione sulla pianificazione degli obiettivi, ho scoperto la mia passione: crescere e migliorare. Ho frequentato i miei primi corsi di formazione in Italia, e il momento di svolta è stato conoscere Anthony Robbins in Inghilterra e la partecipazione alla Mastery University e Leadership Academy negli Stati Uniti. Ho conosciuto Richard Bandler in Svizzera, studiando ipnosi sperimentale, e in Florida studiando la programmazione neuro-linguistica. Ho voluto sviluppare l’intuito e grazie ai corsi di Francesco Martelli ho imparato anche il metodo Silva Ultramind, ho praticato meditazione con Deepack Chopra e studiato tecniche avanzate di investimento borsistico con Chuck Mellon a Davos in Svizzera. Ho fatto tesoro degli insegnamenti di John Gray sulle differenze tra l’uomo e la donna. Impegno ogni giorno ad apprendere qualcosa di nuovo, fosse anche per soli 10 minuti. Ho frequentato la scuola per coach in Italia e sto frequentando la scuola per coach del Robbins-Madanes Center for Strategic Intervention.

Mi piace viaggiare per conoscere le culture, le persone e la natura. Un luogo che è rimasto nel cuore: il Messico. Per la sua gente, per gli indios che vivono una vita semplice e riescono ad apprezzare la vita più di quanto riesca di fare a me. Amo gli Stati Uniti per le innumerevoli possibilità che questa terra riesce ad offrire, dall’esuberanza di Las Vegas e New York, all’atmosfera caraibica e libertina di Key West. Tornerei oggi stesso nel deserto delle Olgas, in Australia, per ammirare il silenzio e la maestosità dei suoi colori. E vorrei aver passato più tempo Shangai, per comprendere quella cultura così ricca e così dissimile.

Assieme alla mia compagna Cristina cresco i nostri figli, con la speranza e la volontà di essere un esempio straordinario. Metto tutto me stesso in quel che faccio e voglio il meglio per i miei clienti. Sono soddisfatto quando il mio cliente ritrova la libertà di un bambino, desiderando scoprire e giocare il gioco della vita, vivendo nell’amore.