Negli ultimi anni parecchie donne, nella nostra società “avanzata”, sono cadute vittime di uomini, spesso da loro stesse conosciuti: ex mariti o fidanzati, o comunque uomini con cui avevano una relazione.
Perché? Quale senso può avere tutto ciò? Perché alle soglie della Nuova Era, che è stata da molti veggenti e maestri spirituali dipinta come un’epoca d’amore, di fioritura della consapevolezza, accadono crimini come questi?
La problematicità nei rapporti umani si è andata intensificando via via negli ultimi anni: separazioni, divorzi, e da ultimo omicidi. Uomini e donne sembrano non sopportarsi più, non trovare più un modo costruttivo di vivere le loro diversità. E tutto ciò raggiunge il livello parossistico con l’uccisione di un partner che magari si è amato, o si è creduto di amare, salvo poi accorgersi che l’amore si è tramutato in odio. E allora qualcuno agisce sconsideratamente, invece che stare ad ascoltare la lezione.
Uomo e donna sono chiamati a entrare nella Nuova Era con modalità di relazione completamente diverse che in passato.
Fino a qualche decennio fa, si impostava la relazione sulla base delle abitudini e degli stili di vita ereditati da genitori e nonni: ruoli fissi e ben definiti, la donna faceva la donna, l’uomo faceva l’uomo. A nessuno veniva in mente di avere dentro di sé anche “l’altra parte”. Tradizioni, regole morali, identità fisse, scandivano relazioni apparentemente stabili, in cui però non c’era spazio per farsi troppe domande, né per sentire la vera qualità di un rapporto.
Ora invece siamo pronti per metterci in discussione all’interno di un legame, o per mettere in discussione anche il legame stesso. La coscienza delle donne è andata sempre più espandendosi negli ultimi venti – trent’anni: il coraggio di crescere e cercare la propria realizzazione in svariati ambiti, di dire la propria, ha spesso cozzato contro idee e retaggi del passato, e ha portato ventate di novità a compagni, fidanzati, mariti, costringendo anche loro a guardarsi dentro e a cambiare.
Così molte donne hanno contattato qualità maschili in se stesse, prendendo decisioni, ricoprendo incarichi di prestigio nel lavoro. E alcuni uomini hanno incominciato a contattare qualità femminili, come cambiare i pannolini o svolgere le faccende domestiche. Ogni donna è anche un po’ uomo, ogni uomo è anche un po’ donna. E’solo l’inizio di un percorso alla scoperta dell’energia dell’altro sesso dentro di noi, che ci porti ad accettarlo e onorarlo.
La Nuova Era è stata definita un’epoca di trionfo dell’essenza del femminile, delle qualità ricettive, sensibili, amorevoli dell’essere umano. La Nuova Energia si è annunciata, negli ambiti della ricerca spirituale, come l’energia del cuore, dell’unione fra tutti gli esseri, della Madre Divina, che avrebbe salvato l’umanità dall’autodistruzione, inaugurando una fase infinita di pace e prosperità.
Ma per raggiungere questa unione, per realizzare le potenzialità di questa Nuova Energia, è necessario un paziente lavoro interiore individuale, indirizzato al recupero della propria integrità, intesa come unione dell’energia maschile e di quella femminile all’interno di sé. Solo unendo queste due energie, l’essere umano può sentirsi Uno in se stesso, un essere completo, pronto a vivere una vita non autarchica, ma in una relazione vera con l’altro sesso. Una relazione purificata da ogni dipendenza, che consenta a ciascuno di crescere e seguire se stesso/a, e avere uno scambio con l’altro che sia nutriente e arricchente.
Il percorso verso l’unione del maschile e del femminile dentro di sé può rivelarsi non facile: può comportare l’attraversamento di momenti difficili, soprattutto nell’ambito della relazione di coppia, dove alti e bassi, cambiamenti, confronti anche duri, non sono altro che fasi necessarie al passaggio da un’identità e una relazione costruita sui condizionamenti, a una vita nuova in cui finalmente ci si sente integri, si scopre che cos’è l’amore e finalmente lo si condivide.
Chi si sottrae a questa importante sfida che la Nuova Era esige da tutti noi per partorire la nuova razza umana e la nuova società, rischia di implodere e cadere vittima di un omicida, o di esplodere e toglier la vita agli altri. La modalità implosiva sembra essere più tipica delle donne, quella implosiva degli uomini. Entrambe corresponsabili di un gioco che è sfuggito di mano, per ostinata mancanza di comprensione. I ruoli di vittima e carnefice qui si estremizzano senza che i due intravedano una via d’uscita.
Il femminicidio, tanto per chi lo subisce quanto per chi lo infligge, suona allora come l’estremo tentativo di distruggere quello specchio di se stessi che non si conosce, la parte sommersa di sè che non si avrebbe mai voluto vedere e che, invece, l’Esistenza ha messo davanti per aiutare nel percorso verso la propria integrità.
Se sia la donna che l’uomo, attraverso un percorso di crescita spirituale, riconoscono e onorano in sé entrambe le energie, possiamo davvero evolvere insieme verso la nuova razza umana, che avrà unito in sé il maschile e il femminile, aperti a comprendere l’altro per quello che è e a vivere relazioni di coppia serene e sentite, nel vero rispetto: non più una norma morale per arginare la violenza, ma un risultato della conquistata consapevolezza di essere uno in se stessi e con l’altro.
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