Dopo il rapporto si sopravvivenza, la relazione di autoconferma e quella “da manuale”, questo articolo tratta il modello di relazione di identificazione-affermazione.
Le persone che vivono questo modello di relazione sono focalizzate sul supportare il partner nella sua crescita personale ed essere a propria volta sostenuti nello stesso processo. I partners si dichiarano l’un l’altro i propri bisogni ed esigenze sia personali che nel rapporto di coppia, e si aiutano a realizzarli in una sorta di Coaching reciproco. I rischi di questo modello, che sulla carta sembra magnifico da vivere, sono:
- di chiedere al partner di diventare chi si vorrebbe che fosse, piuttosto che tenere conto dei suoi desideri e potenzialità, corrispondendo così alla prorpria idea di partner ideale
- di incoraggiare il partner a sviluppare le aree in cui lui /lei è debole o poco preparato anziché focalizzarsi sui lati caratteristici e forti, perché il partenr diventi una persona completa secondo i propri criteri
- di stressare il partner, e di conseguenza il rapporto di coppia, minimizzando i buoni risultati che lui/lei ottiene per spronarlo a fare di più ed ancora di più senza consolidare ed in un certo senso festeggiare gli obbiettivi raggiunti
- di giudicare le azioni del partner analizzando cosa ha sbagliato, secondo la propria idea, se non ha raggiunto quello che desiderava, come ad esempio un avanzamento di carriera grazie ad un concorso. Ecco allora scattare la competitività anziché il supporto incondizionato per il partner che comunque ha fatto il proprio meglio
- di non riuscire a sostenere il partner nel caso di un periodo di vita difficile perché non si accetta un fallimento o un momento di debolezza o transizione
- di diventare competitivi sbandierando e vantandosi dei propri risultati ottenuti, della serie “sono più bravo/a di te” ed il ring di questo braccio di ferro è comunque esterno alla coppia, possono essere il lavoro oppure le pubbliche relazioni ed i rapporti sociali. Questo atteggiamento mette ovviamente a dura prova il partner ed il sentimento d’amore reciproco
- di concentrarsi troppo su se stessi e le proprie prestazioni perdendo di vista il partner ed il rapporto di coppia.
Occorre quindi ad entrambi i partners una grande flessibilità mentale, adattabilità agli eventi della vita, fissando continuamente nuovi obbiettivi sia personali che per la coppia, e tolleranza per i cambiamenti di programma nel breve, medio e lungo termine perché questa sia la relazione giusta, appagante e gratificante. È un modello estremamente dinamico, in cui i partners non hanno il bisogno costante della presenza dell’altro, perchè ognuno dei due sa stare bene anche da solo e con i propri amici, l’importante è ritagliarsi spazi e tempi in cui scambiarsi le reciproche esperienze con il partner. I partner sono focalizzati più sulla propria crescita personale che su quella della coppia, e “stanno alla finestra” a guardare cosa succede ai loro sentimenti reciproci. Il fatto di avere o meno dei figli è lasciato al desiderio personale, in quanto la loro presenza non è sentita come necessaria alla realizzazione né del singolo né della coppia. Può essere desiderato un figlio dal partner che considera questa esperienza indispensabile per la crescita personale.