“Pronto Lidia, per favore potresti prenderti cura del piccolo Tommy questo week end?” .
Vittoria era una carissima amica d’infanzia di Lidia, lavorava in una multinazionale, e, come quasi tutte le donne in carriera, non sapeva come gestire la famosa curva dell’utilità marginale tra tempo libero e lavoro. Vittoria soprannominava Lidia “Miss Buone Maniere” per la sua gentilezza e saggezza soprattutto per il modo di trattare gli altri con dignità e rispetto. Per questo motivo si fidava completamente a lasciare che Tommy potesse essere influenzato in qualche modo dalle sue maniere.
“ La smetti per favore di chiamarmi così Viky? non sono mica Judith Martin che si firma con lo pseudonimo di “Miss Manners” e che fornisce ottimi consigli in tema di costumi sociali” dice Lidia a Vittoria con tono un pò seccato ma allo stesso tempo fiera e consapevole del valore del complimento che la sua amica le faceva quasi ogni volta.
Judith Martin, nel corso di una cerimonia alla Casa Bianca nel novembre 2005, aveva infatti ricevuto la più alta onorificenza della nazione in tema di discipline umanistiche, la Medaglia Nazionale Humanities, per aver aiutato a trasmettere l’importanza di galateo e delle buone buone maniere, con arguzia e saggezza .
Le buone maniere, mostrano il rispetto, la cura e considerazione per gli altri, contribuiscono a migliorare le relazioni con persone che già conosci e con quelle che si incontreranno in futuro. L’uso delle buone maniere comporta necessariamente padroneggiare il galateo di base, che include l’essere educato e trasmettere rispetto nella comunicazione.
“La gente nota quando sei cortese e rispettoso verso di loro. Può contare molto dire “per favore” e “grazie” come pure “mi scusi” ogni volta che ci si imbatte accidentalmente in qualcuno, o lo si lascia temporaneamente un contesto sociale” fa notare Lidia a Vittoria mentre, parlando al telefono, cerca una borsa pratica da portare a casa di Tommy per la notte.
Tommy era un bambino di quasi tre anni, molto vivace, ma non aveva ancora imparato ad aspettare il suo turno in una conversazione. Lidia aveva letto che a circa 18 mesi, i bambini cominciano a capire che ci sono alcune buone maniere e che le buone maniere significano prima di tutto essere premurosi e attenti agli altri. Aveva appreso dalle sue letture rubate quanto fosse importante incoraggiare i bambini a dire ciao e arrivederci e di come questo semplice consiglio potesse rappresentare ‘il primo passo” di come riconoscere e salutare la gente.
“ E.. non dimenticare di salutare tuo marito allegramente quando torna a casa..” suggerisce Lidia a Vittoria in modo ironico.
“Ma..torna torna prima lui?” risponde sorpresa Vittoria. “Allora educalo a salutarti con affetto e allegramente” ribadisce Lidia .
Entrambe scoppiarono in risate.
Lidia per la sua esperienza con Tommy aveva capito l’importanza di insegnare al bambino a sedersi nel suo seggiolino mentre mangia, anche per solo uno spuntino.
“ Se comincia a lanciare il suo cibo, fai sapere a Tommy che ci saranno conseguenze e che sta comunicando che non ha più fame” consiglia Lidia a Vittoria mentre quest’ultima lamentava della sua incapacità di gestire il momento pappa con il bambino.
Insegnare le buone maniere può sembrare un lavoro arduo, ma è importante come lavarsi le manine ai pasti, soprattutto si devono aiutare i bambini a ricordare le buone maniere su base giornaliera.