Lidia e Luca, a destra della platea, erano un po’ inquieti. Timidamente i loro sguardi scrutavano gli spalti e la platea del teatro, non in cerca di una via di fuga, più che altro per eludere un contatto diretto che avrebbe portato ad un confronto ancora più diretto.
Non riuscivano con esattezza a distinguere la provenienza dell’improvvisa brezza di benessere.
Luca aveva convinto Lidia ad andare insieme ad ascoltare lo spettacolo dei “7 Hills Gospel Choir” con lo scopo solidale di sostenere la ripresa economica della ”Locanda dei Girasoli”, un ristorante gestito da ragazzi con la Sindrome di Down, ragazzi speciali, che risentivano anche loro della crisi economica. La “Locanda dei Girasoli” non poteva e non doveva chiudere, rappresentava una possibilità di lavoro vera per quei ragazzi ed era giusto sostenerli.
Lidia aveva accettato volentieri a condizione però che, dopo il concerto, poteva pagarsi un taxi per tornare a casa da sola senza disturbare Luca che abitava dall’altra parte di Roma.
“Non ho mai sentito un coro Gospel dal vivo” disse Lidia mentre poggiava una mano sul mento dimostrando interesse all’attesa performance canora.
“Neppure io” replicò Luca, strofinandosi lentamente le mani involontariamente forse ad indicare che non vedeva l’ora che il concerto iniziasse.
“Hai mai sentito parlare dei cicli vitali di un gruppo?” disse Lidia con aria fiera e nello stesso tempo dolce riferendosi implicitamente a quel coro Gospel dietro il sipario. “Nelle mie letture rubate mi sono imbattuta nel modello di Tuckman”.
Lidia aveva studiato che la nascita di un gruppo avveniva attraverso varie fasi indicative che ne strutturano la vita, dal suo costituirsi alla fine.
Nel primo stadio, denominato forming, (periodo della formazione), i membri di un team si relazionano per orientarsi rispetto ai comportamenti da tenere e alla natura dell’obiettivo da perseguire . I membri di un gruppo non si conoscono abbastanza da fidarsi completamente l’uno dell’altro. E’ necessario quindi trascorrere del tempo insieme per pianificare e costruire legami.
Nel secondo stadio, detto storming (da storm, tempesta), il gruppo è caratterizzato dal clima del conflitto con ostilità reciproca tra i membri, a volte rifiuto del compito e resistenze avverse alla formazione del gruppo.
“Luca mi stai ascoltando?” sussurra Lidia mostrando il suo indice dall’unghia smaltata con i colori dell’arcobaleno, con gesto batonico, sul naso di Luca.
A dire il vero Luca era più interessato allo “storm” del suo cuore che Lidia provocava solo con la sua presenza, ma cercando di cancellare dal suo volto l’aria imbambolata aggiunge: “Certo, dicevi la seconda fase “storming”, che porta ad un conflitto tra i membri del Gruppo…”
“ Va beh, allora era solo l’aria un po’ assente…te lo concedo… perché non ti ho ancora detto nulla della terza fase …. il norming quella che preferisco” disse Lidia con tono scherzoso e saccente mentre stavano diminuendo le distanze tra di loro, causate dall’iniziale imbarazzo.
Lidia riprendendo a parlare di ciò che le letture rubate le avevano regalato, spiega nei dettagli a Luca che, in questa terza fase si elaborano le norme che regolano la vita di relazione del gruppo, lo svolgimento dei compiti e la fiducia reciproca in generale.
Alla terza fase, fa seguito una quarta fase di performing (periodo della prestazione) in cui il gruppo si è focalizzato sul compito ed ha risolto positivamente i problemi relazionali mentre nella quinta e ultima fase del gruppo, l’adjourning (periodo della sospensione) è caratterizzata da un disimpegno soprattutto emozionale ed in genere precede lo scioglimento del gruppo stesso.
Lidia aveva appena finito di spiegare le ultime due fasi che Luca la coglie in contropiede sussurrandole con l’indice batonico puntato sul naso di Lidia: “Quindi, noi siamo ancora nelle prime due fasi… e la regola di fare tutto da sola compreso il pensare di non disturbarmi prendendo il taxi non è altro che sottile norming? Vero Lidia?!” … “Ma non è meglio insieme? Starei più tranquillo se ti accompagnassi!”
Lidia si accorge improvvisamente che il rapporto con Luca non poteva essere imbrigliato in uno schema fisso e ripetere comportamenti passati per sentirsi più sicura era sciocco, perché lui sapeva sorprenderla e le sue reazioni non erano prevedibili, almeno non in quella fase del gruppo.
Pochi secondi da questa nuova consapevolezza e le mani del percussionista e dell’aspirante commessa proprietaria di una boutique pseudo-francese si ritrovano senza distanze.
I loro sguardi sono rivolti verso una performance canora di persone che stanno bene insieme e che cantando fanno battere il cuore del pubblico emozionandolo.
Le luci si abbassano fino a spegnersi, i riflettori sono puntati sul palco, laddove appare un Gospel Choir.
Continua..