Home Crescita Personale Non puntare il dito!

Non puntare il dito!

186
puntare il dito

Troll

C’era una volta un troll dai lunghi capelli che viveva in mezzo alla foresta. Non andava quasi mai in città perché diceva che lì erano tutti brutti, rabbiosi, ladri, bugiardi e imbroglioni… lui, invece, si sentiva bello, perfetto e superiore a tutti quanti.

In città ci andava solo la notte per rubare cibo e oggetti dalle case in cui riusciva ad entrare, lasciandole devastate da atti di vandalismo.

Un giorno il troll si trovò davanti ad una bella bambina che prontamente lo fermò prendendolo per i capelli, tirandolo fino a una pozza d’acqua (elemento che lui non frequentava molto) e obbligandolo a specchiarsi…

Il troll si rese così conto che, in realtà, non era proprio così bello come pensava di essere, anzi… era 100 volte peggio
di quello che pensava fossero gli altri umani (a parte che lui non era nemmeno umano).

Si accorse di aver sempre mentito, specialmente a se stesso e, preso dal senso di colpa, decise di andare in cima a una rupe e gettarsi, ma…
la bambina, proprio mentre stava per lanciarsi, lo ri-prese per i capelli (dinuovo???) e gli lasciò un fogliettino con scritto sopra…



Il troll non sapeva leggere!!!! Ma era estremamente curioso…

Iniziò a lavarsi e a farsi bello (per quanto fosse possibile) e si recò dalla anziana maestra del villaggio chiedendole umilmente di insegnargli a leggere e scrivere…
Furono mesi faticosi, ma alla fine imparò e così poté leggere il foglietto gentilmente donatogli dalla bambina:


Se accusi gli altri di essere falsi, arroganti, insopportabili, ficcanaso, acidi… pensa al troll che c’è in te! 🙂
E’ una forma di meccanismo di difesa psicologico che si chiama proiezione: attribuiamo sempre colpe agli altri e non ci accorgiamo di commettere gli stessi errori, anzi le cose per cui critichiamo gli altri spesso sono proprio quelle che odiamo di più in noi stessi! Ma abbiamo talmente tanta paura di affrontare i nostri difetti che preferiamo proiettarli inconsapevolmente all’infuori di noi…

L’esercizio del troll ci viene in aiuto in 3 modi:

1) CONSAPEVOLEZZA

Ci fa acquisire la consapevolezza di cui abbiamo bisogno pere renderci davvero conto di ciò che dobbiamo migliorare. Ci aiuta a far riferimento al presente, al qui e ora, l’unico momento in cui la vita è realmente a nostra disposizione.

2) PERDONO

E’ probabile che, nel fare questa azione, percepiremo delle resistenze: facciamo un bel respiro e apprezziamoci per il solo fatto che siamo disposti almeno a provarci!
Talvolta è anche più facile perdonare gli altri che se stessi, perché solitamente pensiamo che ogni nostro errore debba essere per forza severamente punito. Ma è proprio attraverso gli errori che possiamo imparare! Errare è troll… ops… umano!

3) GRATITUDINE

La gratitudine è un importante contributo alla felicità personale, è un dono per la persona che è in grado di viverla e apprezzarla ogni giorno.
Spesso si pensa che l’atto del ringraziare sia sinonimo di inferiorità e incapacità invece, al contrario, saper ringraziare ci innalza e ci eleva perché è una forma di riconoscenza che nasce dal profondo nostro cuore.

Come va a finire la storia?:

Il troll inizio a migliorarsi ogni giorno,
cambiò radicalmente e divenne il sindaco del villaggio!!!

E tu, vuoi continuare a essere troll oppure no? 🙂
Immagine: Troll di thecrypt, su Flickr