Quattro domande per conoscere la PNL…
Della Programmazione Neuro Linguistica (PNL) si parla sempre tanto e a volte anche a sproposito, considerandola troppo spesso solo come la “disciplina della persuasione” senza porre l’accento sulle sue potenzialità nella gestione della comunicazione stessa, a cominciare dalla comunicazione con noi stessi e con gli altri…
Detto questo…
1) Cosa si intende con l’acronimo di PNL??
P = Programmazione: verte tutto ciò che facciamo, e in generale i nostri comportamenti, ricordandoci che ogni ambiente con il quale entriamo in contatto ha dei propri codici di comportamento (es. la famiglia, la scuola, il lavoro, il gruppo di amici etc…). Ovviamente il comportamento che avremo in casa, di familiarità e intimità con la nostra compagna/o ad esempio, sarà ben diverso dal comportamento che avremo sul lavoro, in cui in genere si richiede una certa adesione al ruolo ( in proposito rimando alla lettura del mio libro, il Manuale del Giovane Precario. Esperienze personali e consigli utili) e un comportamento conforme alla mission del nostro impiego ( il comportamento richiesto sul lavoro ad un animatore turistico sarà senz’altro molto diverso rispetto a quello richiesto ad un operatore di pompe funebri!)
N= Neuro: verte ciò che pensiamo, valorizzando l’importanza di essere consapevoli del nostro dialogo interno, frutto dei nostri pensieri. Per questo è importante comprendere come funziona il nostro cervello, come processa l’informazione, con quali modalità percettive dominanti, e quale tipo di emisfero ci rappresenta di più ( destro fluidico e creativo o sinistro razionale ripetitore di modelli??). Anche per questi approfondimenti, rimando alla lettura del mio Manuale del Giovane Precario.
L = Linguistica: verte ciò che diciamo, a livello verbale ( che parole usiamo di frequente??), paraverbale (Con quale intonazione parliamo?? con che volume?? Con quale velocità?? ), non verbale ( com’è il nostro aspetto? la nostra mimica cosa rivela?? E la postura? Etc…). In generale, le percentuali della comunicazione rivelano che il “cosa dico” ( verbale) riveste solo il 7% di importanza nella comunicazione, mentre il “come lo dico” influisce per ben il 93% della comunicazione ( di cui 55% non verbale e 38% paraverbale). Infatti si può dire che, una personalità è carismatica quando è credibile in tutti e tre i livelli!
2) Quali definizioni di PNL?
Per la letteratura dedicata, è la disciplina che studia la struttura dell’esperienza soggettiva, cioè la struttura della mente;
Per Antonella Rizzuto, trainer di NLP Italy, è la consapevolezza dell’impatto che le tue parole hanno su di te e sugli altri;
Per Jack Canfield, uno dei massimi esperti della formazione a livello mondiale, è la disciplina che studia l’equazione:
E + R = RE dove …
E indica gli eventi esterni…
R la reazione agli eventi…
RE i risultati effettivi…
Infatti, ciò che è importante in PNL, non è tanto studiare l’evento in sé, quanto la reazione provocata in noi da quell’evento; l’impatto che ha avuto nella nostra soggettività. Non a caso, la PNL ci insegna che i problemi o ciò che viviamo come tali, sono per l’80% nella nostra testa, e solo il 20% problemi di tipo oggettivo.
Una volta compresa l’importanza di prestare attenzione ai nostri pensieri, siamo già a metà dell’opera! Per questo motivo la PNL è considerata anche l’arte del cambiamento, la scienza dell’eccellenza, o semplicemente come dico io, l’arte di porsi domande giuste… perché domande di qualità producono risposte di qualità.
Se vogliamo utilizzare delle metafore per definire la PNL, possiamo concepirla come un officina che fornisce attrezzi diversi per poter lavorare (vivere) efficacemente oppure come un armadio con dentro tanti abiti e accessori diversi, divisi per stagione in base alle necessità del momento.
E’ possibile infatti che in certi periodi della nostra vita sentiamo l’esigenza di approfondire certe tematiche (es. l’autostima, la gestione del tempo etc…), tutti strumenti che la PNL ci può mettere a disposizione, come degli attrezzi da lavoro o dei vestiti appunto… come sempre si tratta solo di scegliere: basta solo essere pronti, aperti al nuovo e al cambiamento.
3) Quali assunti di PNL?
Siamo ciò che pensiamo ( Buddha)
La porta dell’eccellenza è in tutti noi… si tratta solo di scegliere le chiavi giuste per aprirla! (L.P)
Non esistono fallimenti, solo esperienze!
Un sogno è un obiettivo con un termine preciso (Joe Griffith) che io ho chiosato nel “il sogno è un obiettivo a tempo determinato”!
La mappa non è il territorio (Korzybski)
4) Quali le 13 domande per cambiare e migliorarsi?
Avendo seguito personalmente il corso “PNL per tutti” tenuto dalla dott.ssa Rizzuto, trainer di NLP Italy, propongo di seguito le sue 13 domande stimolo:
Qual è il mio obiettivo adesso?
Sto definendo positivamente i miei obiettivi?
L’obiettivo che mi sono posto/a è in armonia con me stesso/a?
Cos’è davvero importante per me nella mia scala di valori?
Sto descrivendo un risultato?
Che cosa ho imparato oggi?
Di che cosa ho goduto oggi?
In che cosa ho contribuito e migliorato oggi?
Cosa voglio lasciare alle persone quando parlo?
Quello che sto facendo è più utile o più comodo?
Come posso sfruttare questa situazione?
Quanto mi costerà non cambiare?
Come posso cambiare il mio stato ed essere più felice e più amato?
Ricordiamoci che scegliere implica sempre una decisione, che etimologicamente deriva dal termine latino de-cidere, cioè tagliar via, mozzare. In una parola: tagliarsi fuori da ogni altra possibilità. Perché quando decidiamo realizziamo anche ciò che vogliamo realizzare per il nostro futuro.