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Mia nonna teneva un barattolo, nascosto dentro uno stipetto della credenza in cucina.
Come in tante altre case, in Italia, in quel periodo.

Dentro a quel barattolo, ogni mese, regolarmente finivano una o più banconote accantonate anticipatamente dalla pensione appena riscossa: quel barattolo rappresentava un progetto e, nella contabilità mentale di mia nonna, appena la somma accantonata raggiungeva l’importo definito spesso molti mesi prima, il progetto poteva realizzarsi.

Nel frattempo, però, periodicamente mia nonna verificava se la somma che andava accantonando sarebbe stata sufficiente a realizzare quel progetto: erano tempi in cui l’inflazione correva a doppia cifra e spesso i prezzi presentavano brutte sorprese. Nel caso, aumentava l’importo da accantonare periodicamente oppure allungava la scadenza del progetto.

In quel comportamento dettato esclusivamente dal buon senso erano però già presenti tutti i fondamenti della pianificazione finanziaria:

  1. Definire l’obbiettivo: il capitale necessario a una determinata scadenza
  2. Definire i rischi che posso tollerare (per esempio un aumento dei prezzi causato dall’inflazione)
  3. Mettere in atto le azioni necessarie per raggiungere questo obbiettivo (per esempio un piano periodico di accantonamento)
  4. Monitorare l’efficacia nel tempo delle azioni messe in atto ed eventualmente adeguarle alle mutate condizioni

Erano tempi abbastanza semplici: le esigenze erano spesso elementari e si faceva un passo alla volta; un barattolo era più che sufficiente.

Oggi siamo costretti ad affrontare un mondo più complesso e spesso dobbiamo pianificare una molteplicità di progetti: il barattolo della nonna non basta più. Dobbiamo cominciare a pensare a ‘cassetti’:  ad ogni progetto dobbiamo associare un cassetto per il quale definire un orizzonte temporale, un rischio tollerabile, le risorse da destinare, il montante che alla fine dovremo trovare dentro quel  ‘cassetto’.

Per un investitore l’asset allocation non è più quindi la composizione del proprio portafoglio di investimenti suddivisi in azioni, obbligazioni, liquidità o investimenti reali. Comporre l’asset allocation dell’investitore diventa un processo ben più complesso che deve descrivere come vengono distribuite le risorse finanziarie tra i vari ‘cassetti’ e come vengono impiegate all’interno degli stessi.

Asset allocation strategica e asset allocation tattica

Per ognuno di questi progetti dovremo quindi definire innanzitutto una allocazione strategica delle risorse.

Una strategia è la descrizione di un piano d’azione di lungo termine usato per impostare e successivamente coordinare le azioni tese a raggiungere uno scopo predeterminato.

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La strategia si applica a tutti i campi in cui per raggiungere l’obiettivo sono necessarie una serie di operazioni separate, la cui scelta non è unica e/o il cui esito è incerto. La parola strategia deriva dal termine greco στρατηγός (strateghós), ossia “generale”

La strategia  è il progetto complessivo.

Tramite la strategia descriviamo come distribuire le risorse destinate ad un determinato progetto definendone la ripartizione tra classi di investimento (azioni, obbligazioni, liquidità, beni reali) in base alla correlazione e alla volatilità in maniera da definirne il rischio complessivo.

Dovremo tenere conto di altri fattori: come la necessità o meno di ottenere un flusso finanziario (per esempio cedole o rendita previdenziale) .

L’asset allocation strategica è una fase cruciale del processo di pianificazione finanziaria: Brinson, Singer e Beebower (1991) stimano che il risultato finale di un investimento dipenda al 90% da come viene affrontata questa fase.

Tuttavia questa ricerca riguarda un segmento molto particolare del mondo del risparmio gestito: quello dei fondi pensione americani che, tipicamente, modificano la propria asset allocation adeguandola al variare delle condizioni economiche e dei mercati finanziari.

Il passo successivo è quindi definire una asset allocation tattica.

Una tattica è un metodo utilizzato per conseguire degli obiettivi. Si applica alla guerra (tattica militare), ma anche in economia, nel commercio, nello sport, nelle attività ludiche e in una grande varietà di campi come la negoziazione.

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Le tattiche sono i mezzi concreti utilizzati per ottenere il risultato prefissato.

Con l’asset allocation tattica descriviamo quindi le azioni messe in atto per modificare la composizione del portafoglio definita precedentemente  tramite l’asset allocation strategica in maniera da adeguarla alle mutate condizioni di mercato o allo scenario economico.

Rientrano in questo campo le tecniche di money management che possiamo adottare al fine di ridurre la volatilità del portafoglio oppure di massimizzare il rendimento atteso (market timing tramite indicatori quantitativi, approccio di investimento in base al momentum oppure in base al risk parity, eccetera)
Immagine: P1020471 di tuttoslide, su Flickr

Consulente finanziario presso un primario gruppo nazionale e velista. Mio nonno, invece, faceva il falegname. Dalla sua bottega uscivano piccoli mobili e utensili per l’uso quotidiano destinati ad una clientela estremamente esigente: piccoli artigiani e agricoltori che da quegli oggetti traevano di che sostentarsi e realizzare i propri progetti. Con la stessa cura con cui ora io mi propongo di affiancare i miei clienti nelle scelte di investimento e gestione dei propri risparmi. Anche, e soprattutto, quando i tempi non consentono una facile navigazione.