La nascita interiore dell’amore è legata alla fantasia inconscia ed al sogno.
“Il sogno, la fantasia non cancellano la realtà, anzi la generano”.
Tutte le più grandi opere d’arte, le più sconvolgenti intuizioni, le strategie militari che hanno cambiato la storia dei popoli sono nate dall’immaginario, da una visione potente, da un sogno nato per passione poi coltivato, fino in fondo, con coraggio e determinazione. Chi le ha prodotte, applicate, si è sovente fatto guidare dai sogni arcani, dagli indovini, stregoni, figure che appartengono all’immaginazione, entrano negli uomini e nella storia rubandone i segreti per poi restituirli sotto forma di oracoli. Donatello, Michelangelo, Leonardo da Vinci e tantissimi altri hanno ideato le loro opere, se le sognavano di notte, e poi le hanno rappresentate, scolpite, opere che attirano miliardi di persone nel globo per ammirarle. Temistocle affrontò i Persiani di Serse a Salamina “fidandosi” dell’intuizione dell’Oracolo di Delfi e vinse, tra mille dubbi ed opposizioni, una battaglia navale che salvò i greci e tutta la nostra cultura ellenica. Ulisse, risolse la guerra decennale contro Ilio, inespugnabile, con l’escamotage del cavallo, apparso in sogno. Che cosa rappresenta, dunque, la magia dell’immaginazione e come ci trasforma? Un figlio, in genere, nasce da un desiderio: quello di una coppia di amanti per generare una nuova vita; lo si immagina, lo si crea già nella propria fantasia. Poi lo si forma biologicamente nella realtà. Un amore nasce prima dalla ricerca fantastica di una identità affettiva, la si nutre di momenti immaginati, ci si crea un’idea del proprio modo di sedurre e di amare, si immagina di costruire un incontro prima di proporlo, si pensa ad un modello di vita a due che si vuole realizzare, e poi si cerca nella realtà una/un compagno, magari propiziata da un’ occasione fortuita. Ex aequo, anche un amplesso non lo vivi solo nella realtà: lo crei prima di tutto con suadenti fantasmi, le scene erotiche più inaccessibili, immaginando ciò che può apparire congruo nella fattispecie, e poi, si spera, lo si realizza nel modo reale, spinti sempre dalla potente macchina della fantasia creativa. La vita lavorativa, i progetti, i viaggi, sono tutte realtà condizionate dal nostro desiderio di immaginare, da ciò che desideriamo e costruiamo dentro di noi, da come nutriamo i nostri sogni. e, successivamente, realizziamo concretamente tutto ciò. Il mondo dell’immaginario è, dunque, ciò che ci preserva dal grigiore esistenziale di un giorno qualsiasi, liberando un’energia che ci fa respirare finalmente liberi dentro e fuori, la molla per i nostri progetti attuali e futuri…
Cropped painting di mcsister, su Flickr