Quando siamo stressati, scontenti e niente ci va bene, o quando scivoliamo nell’apatia e perdiamo il filo con noi stessi, e ci trasciniamo con la sensazione che non stiamo vivendo appieno, siamo soliti dire che abbiamo poca energia, che siamo “giù di energia”. Magari cerchiamo, attraverso tecniche energetiche, un “tonico” per l’anima, e ci rivolgiamo al facilitatore olistico in questi termini “ecco, dammi un po’ di energia”…. abbiamo consapevolezza che l’energia è un ingrediente essenziale della nostra vita e del nostra percorso.
Ma dov’è e che cos’è quest’energia?
Finchè vaghiamo qua e là a cercarla fuori di noi stessi, sia pure in contesti spirituali o olistici, siamo prigionieri dell’illusione che l’energia sia qualcosa che possiamo ottenere e che possa passare dal mondo esterno verso di noi, che ce ne sentiamo privi o scarsi. Questo è solo parzialmente vero. Un operatore olistico di nostra fiducia potrà solo stimolarci, attraverso opportuni interventi, a recuperare una risorsa che è già dentro di noi, solo ne abbiamo perduto la connessione. Grazie all’aiuto di un esperto, possiamo essere facilitati a accedere a tale risorsa più velocemente, ad acquisirne consapevolezza, e una volta acquisiti gli strumenti più idonei e tracciato il percorso, ci dovrebbe risultare poi più semplice procedere da soli, in modo da aiutare noi stessi in modo autonomo.
Tale dovrebbe essere la finalità di ogni percorso olistico: non renderci dipendenti da un periodico “rifornimento di energia”, ma fornirci tutto l’occorrente per imparare a reggerci sulle nostre gambe e farcela da soli. Diversamente, la qualità della nostra vita non avrà un miglioramento significativo, dato che, cessato l’effetto-rifornimento, ci ritroveremo più stanchi e demotivati di prima, qualora non si abbia consapevolezza di come mantenerci pieni d’energia, e come accrescerla.
Diventiamo in grado di sostenere noi stessi quando impariamo che l’energia che cerchiamo è già dentro di noi, e quando tale assunto non è solo un’idea della mente, un concetto spirituale di cui abbiamo sentito parlare e che ripetiamo nella nostra testa, ma diventa una presa di responsabilità, che ci guida in azioni concrete finalizzate a connetterci alla nostra energia con consapevolezza.
Possediamo l’energia per il solo fatto di esistere, di esserci: di fatto, siamo energia.
Essere animati dall’intento di contattarla, prenderci la responsabilità di fare qualcosa in quella direzione, avere consapevolezza che dipende da noi la scelta di vivere connessi alla nostra energia, o meno, ci da la motivazione giusta per proseguire nel nostro cammino, sapendo che conoscenza di sé e contatto con l’energia sono strettamente collegati.
Di fatto, quando ci accorgiamo di “avere poca energia”, questo è il risultato di tutt’una serie di momenti di vita vissuti senza consapevolezza, solo agiti meccanicamente, in riferimento a modelli e filtri mentali: ciò non ha nutrito la nostra energia.
Ciò che proviene dall’energia, fa ritorno all’energia: ci accorgiamo che quando viviamo un momento con energia, con entusiasmo, con passione, con piena partecipazione, la nostra energia sale, in quanto si nutre di se stessa. Noi possiamo nutrirci di noi stessi: ecco ciò di cui abbiamo bisogno se vogliamo elevare il livello della nostra energia.
Energia dunque è vitalità, è vita che scorre. Ce ne rendiamo conto grazie alla consapevolezza, che ci consente di accorgerci di tale forza, di essere presenti al suo movimento, e di far tesoro di ciò che ci porta.
L’energia segue l’attenzione, che è presenza focalizzata. L’attenzione è un ingrediente essenziale del nostro percorso di consapevolezza. Ha essa a che fare con la concentrazione? Anche qui, è opportuno distinguere. La concentrazione è una funzione della mente, ci è utile quando stiamo svolgendo un compito che richiede che tutte le capacità della mente si avvicinino le une alle altre e convergano per collaborare a un unico progetto.
Mentre l’attenzione ha la caratteristica di poter essere rivolta anche verso noi stessi: verso il corpo, verso le sensazioni, verso il respiro. Ciò ci porta consapevolezza dell’attitudine con cui affrontiamo, momento per momento, le cose, e di cosa accade all’interno di noi stessi, ossia di quale qualità vibra l’energia che sta scorrendo in noi. Stiamo cominciando a conoscere la nostra energia, proprio grazie alla consapevolezza.
Immagine: Jeff Rowley Big Wave Surfer Barrel Jaws Peahi by Xvolution Media di Jeff Rowley Big Wave Surfer, su Flickr