L’equilibrio nutrizionale nei primi anni di vita rappresenta la via più significativa, in termini di prevenzione, dell’obesità in età adulta e di patologie ad essa associate (quali malattie coronariche, ipertensione e rischio di disabilità).

 

Lo sviluppo della massa grassa nell’infanzia

I lattanti normalmente presentano uno strato di grasso che aumenta progressivamente dalla nascita fino al secondo anno di vita (prima adiposità).

Tra i due e gli otto anni la massa grassa diminuisce (prima distensione) per poi aumentare una seconda volta tra l’ottavo ed il decimo anno, prima della pubertà (seconda adiposità).

Nei maschi successivamente si ha una seconda distensione, mentre nelle femmine la massa grassa viene mantenuta o può aumentare. Quindi la massa grassa definitiva di un individuo si stabilisce nell’infanzia e viene modificata soltanto minimamente nell’età adulta.

Nei due momenti “sensibili” (prima e seconda adiposità) in cui avvengono le modifiche più rilevanti della massa grassa gli interventi nutrizionali mirati, possono essere fondamentali per la prevenzione dell’obesità.

I fattori che incidono sullo sviluppo della massa grassa

Due fattori possono predisporre ad alterazioni nella formazione della massa grassa nell’individuo:

  • il regime alimentare adottato dalla madre durante la gravidanza (programming intra-uterino)
  • Il regime alimentare adottato dal neonato nei primi mesi di vita (programming extra-uterino).

 

Il programming intra-uterino

L’alimentazione adottata dalla madre durante la gravidanza è importante perché determina la capacità successiva del neonato di sostenere il carico di nutrienti durante i primi mesi di vita. La carenza nutrizionale materna può determinare un basso peso alla nascita associato ad un elevato recupero del peso nei primi due anni di vita (una prima adiposità “accentuata”), tutto ciò predispone ad un aumento di massa grassa a 5 anni e quindi ad un probabile sviluppo di obesità.

 

Il programming extra-uterino

L’alimentazione del neonato nei primi mesi di vita è importante perché adatta l’organismo alla alimentazione degli anni successivi. In particolare un’alimentazione ricca di proteine e povera di grassi lascerebbe l’organismo impreparato alle successive diete più ricche di grassi. Tutto ciò determina una prima adiposità “precoce”, la quale è fattore predittivo di obesità. A tal proposito il latte materno è un fattore protettivo in quanto più equilibrato, contenendo maggiori quantità di grassi e meno proteine.

Altre variabili da non trascurare (sempre in termini di programming extra-uterino) sono il tipo di allattamento e se previsto, la durata dell’allattamento al seno.

L’allattamento al seno è un fattore protettivo nei confronti dell’obesità poiché rende il neonato capace di riconoscere i sensi di fame e sazietà; mediante la suzione sviluppa un autocontrollo della quantità di latte assunta e ciò rende il suo comportamento alimentare più equilibrato. Anche sua durata è importante perché questo effetto protettivo si esplica soprattutto in soggetti che sono stati allattati al seno per un periodo continuo di almeno un anno.

La maggior parte degli individui obesi in età adulta lo era anche durante l’infanzia, a dimostrazione che la massa grassa tende a modificarsi poco dopo la crescita. Tutte queste informazioni avvalorano l’ipotesi che un’ alimentazione equilibrata, soprattutto in periodi critici dell’età evolutiva, sia cruciale per la prevenzione dell’obesità infantile e quindi adulta.

Foto di Emily Flores

Mi chiamo Giovanni Palma e sono un Biologo Nutrizionista. Per dimagrire bisogna "imparare a mangiare" e non restringere troppo le calorie..il termine dieta è riferito troppo spesso a forti restrizioni caloriche..invece io parlo sempre di modificazione dello stile di vita..che va dalla "educazione alimentare" associata ad una sana attività fisica..solo così il peso si può perdere e soprattutto si possono MANTENERE i risultati ottenuti!

Titoli:

  • Laureato in Biotecnologie Mediche (Università di Milano), iscritto all'albo dei Biologi.
  • Attualmente sto conseguendo una seconda laurea in Medicina e Chirurgia alla Federico II di Napoli.

 

Esperienze di lavoro:

  • San Raffaele di Milano, tecnico di laboratorio biomedico nella diagnosi di malattie ereditarie;
  • Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, progetto di ricerca sulle infezioni ortopediche ed esperienza in laboratorio analisi;
  • Studio Polispecialistico Medicina Generale 1, collaborazione presso medico diabetologo nel campo della Nutrizione Clinica;
  • Studio privato, Biologo nutrizionista.