Nella seduzione spesso si perdono occasioni importanti per difficoltà di approccio.
Vorresti rompere il ghiaccio ma non ci riesci
Quando è necessario rompere il ghiaccio con una donna o con un uomo:
soprattutto quando voglio conoscere uno sconosciuto o una sconosciuta.
Questa esigenza può essere dovuta al fatto che magari sono single e non ho occasioni di frequentare ambienti dove è probabile fare nuove conoscenze.
Oppure sono ad esempio in un centro commerciale e vedo una persona che mi colpisce particolarmente: non la conosco non so nulla di lei o di lui ma qualcosa mi dice che potrebbe essere una persona interessante da conoscere.
Questa apparentemente sembra più una esigenza maschile ma non è effettivamente così.
Bisogna dire che uomini e donne dovranno mettere in atto strategie comportamentali e di SEDUZIONE diverse.
Rompere il ghiaccio significa conoscere una persona che prima non conoscevi.
Non è ancora una seduzione propriamente detta.
L’inizio del gioco della seduzione
La fase di rottura del ghiaccio ha come obiettivo “essere accettati” come persona, ma non deve essere rivelato il nostro interesse nei confronti del target.
Definiamo target il nostro “oggetto del desiderio” cioè la persona che ha suscitato il nostro interesse, che ha risvegliato la nostra attenzione.
In questa fase dobbiamo assolutamente evitare di far capire che al target che
ci piace o che ci interessa.
Questo è un errore fondamentale nella seduzione che può pregiudicare il buon esito del “gioco della seduzione” o comunque ridurrà le probabilità che LA SEDUZIONE vada a buon fine.
Rivelare il proprio interesse al target ha infatti diverse controindicazioni:
- Rischiamo di attivare la parte logica dell’altra persona (il cane da guardia) che avendo il compito di proteggerci dalle emozioni che ritiene destabilizzanti e potenzialmente pericolose metterà in atto dei meccanismi difensivi.
- Se donna tenderà a pensare che siamo i soliti “pappagalli” in cerca di avventura sessuale se invece è uomo ci squalificherà come una donna facile, disponibile con tutti, “una di quelle”.
- Diamo sicurezza all’interlocutore che quindi tenderà a vederci meno interessanti…
Come rompere il ghiaccio attraverso la situazione contingente
Il modo migliore per rompere il ghiaccio è farlo in modo indiretto sfruttando
una situazione contingente.
Dobbiamo riuscire ad entrare a far parte della mappa del mondo del nostro
target, cioè sostanzialmente dobbiamo entrare a far parte della sua realtà
soggettiva.
La realtà in realtà non esiste, o meglio non esiste una realtà oggettiva ma
esistono molte realtà soggettive che ognuno di noi si costruisce sulla base degli input sensoriali che riceve, delle esperienze, delle credenze e dei valori che ha.
Dobbiamo quindi far si che la persona ci inserisca nella sua mappa del mondo
in modo che non ci percepisca più come sconosciuti.
Nella fase di rottura del ghiaccio dobbiamo stimolare la parte “bambina” del
nostro interlocutore.
Spiego di cosa si tratta:
Ognuno di noi ha al suo interno tre forme di pensiero:
- esiste un pensiero adulto che è il nostro pensiero logico razionale con il quale ci identifichiamo.
- Abbiamo poi un pensiero genitoriale che è il frutto dei condizionamenti educativi che abbiamo ricevuto in seno alla famiglia di origine o comunque dall’adulto significativo, il “carry–giver” per usare una terminologia anglosassone, che si è preso cura di noi.
Il cucciolo di uomo infatti nasce prematuro, cioè non autosufficiente. E questa non auto sufficienza è mantenuta per diversi anni.
Senza arrivare agli eccessi di molti casi recenti in cui i figli sono dipendenti dalla famiglia fino a trent’anni ed oltre, studi rivelano che l’essere umano primitivo, che viveva in branco iniziava a diventare indipendente dalla famiglia intorno ai 7-8 anni.
- Esiste poi una terza forma di pensiero che, per usare una terminologia dell’analisi transazionale, chiamiamo “pensiero bambino”.
Usare il pensiero bambino per rompere il ghiaccio
NELLA SEDUZIONE DOBBIAMO INTERAGIRE la parte bambina.
Il pensiero bambino è quel tipo di pensiero emotivo ed istintivo che tutti i bambini hanno e che gli adulti mantengono comunque attivo, anche se talvolta comprimono ed inibiscono con la logica e la razionalità.
Il “pensiero bambino” è il pensiero che ci fa sognare, è il pensiero per il quale tutto è possibile.
I bambini infatti non hanno i limiti degli adulti, almeno inizialmente fintanto che gli adulti attraverso l’educazione (che è comunque utilissima) gli creano.
Questa forma primordiale di pensiero rimane comunque attiva dalla nascita fino alla morte in ognuno di noi e anche se apparentemente silente è la parte che ci fa prendere molte decisioni, soprattutto quelle che non hanno motivazioni logico razionali.
Il bambino che siamo stati continua a vivere dentro di noi.
Se riusciamo nell’approccio a sollecitare la parte bambina avremmo degli approcci favolosi il così detto “coup de theatre” sostanzialmente queste tre forme di pensiero coabitano dentro di noi.
Noi ci identifichiamo con il pensiero adulto ma ci identifichiamo apparentemente con il pensiero adulto , perché anche le altre forme di pensiero possono prendere “il comando”.
E quando prende il comando il pensiero bambino possono anche succedere delle cose strane e sicuramente in alcuni casi anche più belle, perché il pensiero bambino non ha limiti, tutto è possibile, anche conoscere ed accettare uno sconosciuto.
Iniziare ad interagire con la parte adulta è più complicato in quanto il pensiero
adulto è molto più diffidente.
Vuoi consigli e tecniche per rompere il ghiaccio con una donna? leggi il mio prossimo articolo!