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Come coniugare leadership e management?
L’unione tra leadership e management ha permesso di creare il nesso tra attitudini apparentemente diverse ovvero quelle di leader e quelle di manager. Detto altrimenti esistono leader incapaci di gestire con efficacia e tecnica un progetto e quindi di fare del management e dei manager dotati di leadership come i grandi leader. La leadership, così come il management, è un’attitudine che deve essere coltivata e sviluppata attraverso l’esercizio e lo studio; il management, così come la leadership, deve riuscire a costruire il successo, deve riuscire a far meglio.
La leadership consente di motivare il gruppo a conseguire grandi successi; il management organizza concretamente i passi e le eventuali rinunce che si devono necessariamente compiere al fine del risultato definitivo. Un leader deve essere un buon comunicatore ovvero deve riuscire a motivare e a negoziare con il proprio team, deve essere in grado di farsi rispettare in modo autorevole e non autoritario (essere un despota rivela il timore e non certamente il rispetto dei propri collaboratori!).
Fare della leadership significa conoscere le opportunità che diversi stili di comunicazione possono offrire, significa tener ben presente il profilo di ogni collaboratore, significa modularsi in funzione delle situazioni proposte. Un manager deve saper gestire l’aspetto pratico dei progetti e deve essere capace di impostare dei netti cambiamenti (deve saper operare con decisione in base a quello che bisogna fare per riuscire nel progetto aziendale). Fare del management significa usufruire di abilità tecniche come la contabilità ( cioè essere un buon amministratore), esprime essenzialmente il riuscire a formulare e a dirigere progetti di varia natura attraverso le direttive aziendali e le risorse destinate al progetto.
Quando leadership e management si uniscono creano una combinazione di tutte queste caratteristiche, una combinazione talmente esplosiva da essere in grado di produrre dei risultati davvero strabilianti. Entrambe le capacità (di leadership e di management) devono essere sviluppate per essere in grado di portare avanti un qualsiasi gruppo di persone e per raggiungere gli obiettivi aziendali prestabiliti. Saper coniugare leadership e management, quindi, significa avere non solo gli strumenti per guidare gli altri a far bene e meglio ma anche i mezzi per poter prendere le decisioni necessarie per raggiungere il successo.
Leadership e management, insieme, riescono a far convivere empatia e strategia: l’una influenza l’altra inevitabilmente; l’una completa l’altra inesorabilmente. In realtà in molti hanno ipotizzato una preminenza della leadership sul management (le qualità di leader si prestano ad essere utili in entrambi i casi): la verità è che l’esistenza di un settore definisce la necessità indissolubile del suo complementare, dell’altro.
Urban life coaching 7: The Sound of Coaching
Il Coro era gioioso e le loro voci potenti. Ascoltare i “7 Hills Gospel Choir”, nel primo tempo dello spettacolo, è stata una vera esperienza dell’anima. Quando hanno intonato “O Happy Day” a cappella, l’intero pubblico ha assistito ad un vero e proprio miracolo di gruppo.
“Quali sono gli ingredienti che fanno la differenza di un Coro rispetto ad un altro? Cosa motiva e tiene unito un gruppo vocale?”… pensava Luca mentre batteva il ritmo a quel “Choir”, consapevole del loro impegno e dell’ottima performance in onore della “Locanda dei Girasoli” “Beh, la differenza la fanno i singoli coristi e molto probabilmente questo Coro sta raccogliendo i benefici di un lavoro di gruppo ben fatto” dice Luca riprendendo ad alta voce i suoi pensieri e rivolgendosi a Lidia durante la pausa del primo tempo. “E’ vero” replica Lidia “ma non basta, non è sufficiente”. Lidia aveva appreso dalle “letture rubate” che ci si poteva avvalere del Team Coaching per intervenire sui gruppi e migliorarne la performance, la collaborazione e la realizzazione di progetti comuni.
Attraverso il Team Coaching, infatti, si potevano, rafforzare le relazioni tra i membri del Team e l’impegno verso uno scopo comune, aumentare la chiarezza e l’allineamento dei ruoli e delle priorità, aumentare la coesione di squadra e il morale, ridurre o eliminare gli ostacoli alla prestazione, utilizzare i punti di forza del Team e soprattutto migliorare le comunicazioni di squadra. “L’intervento di Coaching facilita, ai singoli membri del Team, il passaggio da una visione centrata, sulle proprie competenze e sul proprio modo di pensare, ad una visione d’insieme delle competenze utili allo sviluppo del gruppo. Il Team Coaching viene utilizzato in genere in contesti aziendali, ma per la sua natura si sposa bene anche ai gruppi musicali perché aiuta a comprendere che, solo quando ci uniamo agli altri, i nostri doni diventano visibili” conclude Lidia soddisfatta della sua conoscenza “rubata” dallo stesso scaffale di crescita personale condiviso con Luca.
“Non dimentichiamoci però che presupposto importante per il Team Coaching è la competenza ad individuare la leadership del Gruppo” interviene una ragazza dai capelli biondi, tenuti su ad arte con una matita, seduta accanto a loro. “Scusate se mi intrometto, i vostri discorsi sono così interessanti che non ho potuto fare a meno di ascoltare” “Piacere mi chiamo Rita, disegnatrice di fumetti” Rita stava spostando l’attenzione di Luca e Lidia verso un tassello importante del Coro “Il leader credibile è colui che sa come comprendere, far propri e condividere, un insieme di valori a tutto il Team, stimolandone il confronto. “Sono anch’io appassionata di coaching…e leggo spesso sull’argomento” “Avete osservato il loro Vocal Coach?” “Si vede e si sente, mentre dirige il Coro, come conosce profondamente i suoi coristi, stimolandone la vitalità” “Avete notato la sua capacità di guadagnarsi la fiducia dei coristi e del pubblico?” conclude Rita sistemandosi i capelli con quella matita particolare.
“Mi piace la tua matita nei capelli, è fashion” si congratula Lidia con Rita mentre Luca capisce che si stanno avventurando in uno di quei discorsi da donne dove non si parla altro che di accessori e dell’arte di combinarli. “Credo tu abbia ragione” continua Lidia “e chiaro come la motivazione sia un elemento chiave, nella misura in cui è specifico compito del leader quello di motivare”…. “Shhh sta iniziando il secondo tempo” dice Luca con tono di rimprovero alle ragazze. Mentre riprendendo la mano di Lidia nella sua, volge lo sguardo nell’attesa di ascoltare il secondo tempo della performance…(continua)
Urban life coaching: Letture Rubate
Luca faceva il percussionista e suonava tutto, era anche un po’ suonato a dire il vero, ma faceva parte del tocco dell’artista…l’essere un po’ tocchi oltre al saper suonare. Suonava gli appoggi della metro con l’unghia, come se volesse dare una schicchera “din din din” e poi con i polpastrelli “tum tum tum” e ancora con l’intero palmo “bom bom bom” A quel punto la gente lo guardava, sguardi intensi e curiosi che volgevano lesti appena venivano colti dall’interessato in cerca di pubblico, c’era anche chi lo guardava seccato definendolo mentalmente inquinamento acustico. Tutto sommato, per il nostro Luca, è un bene non saper leggere nel pensiero! Quello che separa un musicista da una presenza acustica molesta a volte è solo lo stato umorale di chi lo ascolta, soprattutto quando la musica è avanguardista.
Per vedere le cose belle dovremmo guardarle da una corretta distanza. Da lontano potrebbero sembrare indefinite e da vicino non rilevare affatto la bellezza dei particolari. Se una cosa ci appare ardua è solo perché forse non siamo nella giusta predisposizione per eseguirla naturalmente. Luca percepisce il proprio mondo secondo una melodia familiare, rassicurante, e non sa ancora che, quando questa cambierà, muterà tutta la sua percezione della realtà, in un istante.
“Mi scusi”, chiede Lidia al signore con la maglietta rossa con sopra stampato il brand di una libreria multinazionale.
“Sto cercando il reparto dei libri sul tema della crescita personale”
”Un attimo, signorina” risponde Mister InfoPoint concentrato sul codice ISBN di un libro di cake design.
“Un ultimo istante ancora….ecco. Giri l’angolo dedicato allo sport e poi lì, davanti lo scaffale dedicato alla musica, può trovare quello sulla psicologia”.
Utilizza al meglio il bene più prezioso che possiedi: il tempo!
Una delle cose che tutti abbiamo in comune, che non si può cambiare e che possiamo solo veder passare è il TEMPO! Una giornata avrà sempre 24 ore! Quindi se sei una persona che ha sempre poco tempo, che non riesce ad avere momenti liberi o che non trova il tempo per stare con la famiglia, gli amici e le persone care devi trovare il modo di gestire te stesso e il modo in cui utilizzi il tuo tempo.
Le persone si dividono in 2 categorie:
-
quelle che rincorrono continuamente moltissimi impegni e a fine giornata realizzano poco o niente;
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quelle che realizzano più delle altre e riescono anche a trovare il tempo per fare ciò che amano di più nella loro vita.
Che tipo di persona sei? Se sei della prima categoria sicuramente troverai degli utili spunti leggendo questo post e i consigli per organizzare il tuo tempo al meglio.
Soltanto lavorando sul modo in cui affronti gli impegni riuscirai a diventare un maestro nella gestione del tempo. Eccoti allora alcuni consigli per migliorare il tuo approccio alla gestione del tempo.
“La maggior parte dello stress che le persone vivono non viene dall’avere troppe cose da fare. Viene dal non aver finito ciò che hanno iniziato”. David Allen
Ecco le 7 regole che potrebbero migliorare notevolmente la tua gestione del tempo:
- Prima il dovere poi il piacere. Tutti preferiscono fare le cose che sono più divertenti e quindi richiedono meno sforzo per essere fatte, ma naturalmente per raggiungere i tuoi obiettivi dovrai imparare ad iniziare partendo dalle cose che sono importanti.
- Ricerca le attività che ti fanno perdere tempo. Quando inizi la giornata tieniti sempre a portata di mano un foglio sul quale scriverai tutto ciò che fai e per quanto tempo. A fine giornata analizza questo foglio e scopri le attività sciupa-tempo che potresti evitare di fare, un esempio classico è guardare le mail 15 volte al giorno o stare davanti alla TV 4 ore oppure qualsiasi altra attività che ti defocalizza dai tuoi obiettivi e ti porta a sprecare tempo prezioso durante la giornata.
- Focalizzati a cambiare un’abitudine per volta. Questa tecnica ti permetterà di cambiare le tue abitudini in maniera graduale ed “indolore”, il metodo tutto e subito non ti porta da nessuna parte perchè è troppo duro cambiare se fai troppe cose insieme.
- Pianifica il tuo obiettivo mensile e dividilo in tappe da raggiungere settimanalmente. Questo ti permetterò di raggiungere più facilmente i tuoi obiettivi e divertirti durante questo percorso. Sforzati di completare le attività che avevi previsto per la giornata.
- Pianifica la tua giornata. Molte persone ritengono questa attività inutile ma ti posso garantire che se pianifichi la giornata ti renderai conto delle cose che dovrai fare, del tempo che dovrai dedicare e se sono fattibili tutte nel tempo che desideri dedicare. Se ti accorgi di avere giornate ricche di impegni e che devi “correre” valuta se qualche attività puoi trasportarla al giorno seguente. Molte volte in questo modo si fanno le cose bene, con i giusti tempi e si raggiungono gli obiettivi giornalieri previsti. Portare a termine le attività previste ti farà sentire bene, appagato e motivato per il giorno che verrà!
- Sfrutta i tempi morti. Ti capita di essere in coda al supermercato, in posta o in banca? Cerca di usare questo tempo per pianificare la giornata, scrivere email con lo smartphone, leggere il giornale o i tuoi documenti. Questo ti permetterà di portarti avanti con il lavoro e sfruttare al massimo il tuo tempo.
- Semplifica. Se hai tanti impegni cerca di migliorare la tua focalizzazione e di togliere le cose inutili o non importanti dal planning della giornata, questo ti permetterà di essere più focalizzato.
Migliorare la gestione del proprio tempo significa migliorare la gestione della propria vita.
Applica questi consigli e scrivimi ciò che hai raggiunto utilizzandoli. Buon lavoro e buona gestione del tempo.
Crescita Professionale: da dove iniziare?
Crescita Professionale, da dove iniziare (secondo me!)
Capita di sovente che persone percepiscono la necessità di dare una svolta alla propria vita lavorativa e quindi iniziano un processo di crescita professionale, iniziano ad informarsi, vagliano percorsi ma alla fine fermano il treno in corsa delle scelte perché, pur riconoscendo in sé le diverse aree di miglioramento, non sanno da dove cominciare.
E’ un percorso che capita a tanti (io in primis, ci sono passato!!) si inizia con acquistare libri su libri, DVD, Video corsi, seminari, articoli vari, alcuni gratuiti altri a pagamento, con il risultato che la montagna di informazioni, spunti, strategie e tecniche varie che arrivano nella mente finiscono per soggiogare anche le persone più decise.
Si ok, grazie Marco ma se voglio crescere, da dove posso iniziare il mio processo di crescita professionale?
Tra un inizio e l’altro.. iniziamo con dire subito che non esiste una soluzione unica e universale e non esiste una risposta giusta o sbagliata, ognuno ha la propria storia, la propria provenienza e le proprie attitudini… ciò nonostante possono essere identificati una sequenza di regole utili ed efficaci. Tra questo post e altri che seguiranno trovane una o più che maggiormente si adeguano alla tua personalità.
1 – Intanto cerca di capire le tue aree di miglioramento!
Una delle strategie più efficaci e adeguate per fare sin da subito la differenza nella crescita professionale è iniziare da quella che ritieni essere la tua area professionale più debole, quella che include maggiori margini di miglioramento.
Si può iniziare dalle tue relazioni, dalla tua situazione finanziaria, dal tuo lavoro, insomma da qualsiasi area della tua vita professionale che ritieni abbia maggiore bisogno delle altre di essere migliorata o perfezionata e soprattutto che migliorando in quell’area i risultati sono subito tangibili.